Si parla di avance nei confronti delle donne nel mondo del lavoro negli studi di Storie Italiane, e ospite vi è Minnie Minoprio, showgirl e icona sexy degli anni ’70: “Noi dobbiamo distinguere l’aggressione sessuale da un corteggiamento che può essere anche gradevole – attacca la Minoprio – a noi donne fa sempre piacere avere l’interesse dell’uomo nei nostri confronti. Bisogna avere buongusto e capire dov’è la linea fra la volgarità, la prepotenza e i complimenti. Io ho subito un tentativo di stupro – svela poi la soubrette – ma non nel mondo dello spettacolo, quando ero più giovane, le donne dovrebbero imparare a difendersi da queste situazioni nel mondo del lavoro, come ad esempio prendere sempre le cose sul ridere. Io ad esempio avevo sempre una corte di un uomo a cui piaceva parlare un po’ volgare: gli sono andata “incontro” e scherzando ho fatto altrettanto”.
MINNIE MINOPRIO: “AVEVO 24 ANNI E UN UOMO MI GETTO’ A TERRA…”
Si torna quindi a parlare del tentativo di stupro: “Avevo 24/25 anni, è stata una persona insospettabile che con un pretesto mi ha fatto entrare in casa, mi ha buttato a terra e mi ha messo un ginocchio addosso. Io ho ho reagito verbalbemente dicendogli “fammi vedere cosa sai fare”, e lui ha lasciato perdere. Ho cercato di sminuire la cosa, buttandola sul pleteale di modo che quest’uomo non avesse più il gusto della “presa del potere”, che fa eccitare molti, e quindi cedendo per finta a questa aggressione ne sono venuta fuori”. La replica della Daniele: “Purtroppo questo non succede sempre”. La Minoprio riprende la parola: “Comunque noi dobbiamo accettare un po’ la corte, come la pacchetta sul sedere…”. In studio passa quindi il famoso balletto degli anni ’70 al fianco di Fred Bongusto: “Ora non posso più farlo, sono azzoppata”. Da venti anni Minnie scrive romanzi: “Romanzi che devono stimolare in noi qualcosa di positivo – spiega – ho cambiato totalmente vita e quindi leggete i miei libri fra cui il mio ultimo lavoro ‘I racconti della quercia’”. L’intervista si conclude con un balletto con Carmen Russo: “Noi siamo i pilastri della Rai”.