«La vicenda che si sta consumando al confine tra Bielorussia e Polonia segnala uno scacco politico dell’Europa da cui deve uscire il più rapidamente possibile». Così Marco Minniti ha aperto a Mezz’ora in più, su Rai 3, la sua analisi riguardo l’esplosiva crisi dei migranti ai confini tra Polonia e Bielorussia. «Migliaia di persone ostaggio di una tensione geopolitica non possono essere lasciate sole. L’Europa deve pensare a come non abbandonare quelle persone pur tenendo la sfida contro chi ha lanciato un guanto giocando sulla pelle di persone disperate e sole», ha dichiarato l’ex ministro degli Interni. Ha anche spiegato cosa andrebbe fatto: «L’Europa con l’Onu deve organizzare una immediata evacuazione. Poi bisognerà stabilire che chi avrà diritto alla protezione internazionale verrà ospitato in Europa, per chi non ne ha bisognerà parlare con i Paesi di partenza».



Per Marco Minniti con questa è una sfida delicata per la democrazia, perché «deve tenere insieme umanità e sicurezza, non può accettare nemmeno per un secondo che passi l’idea di una sorta di scambio, altrimenti rischia di perdere se stessa». Ma è appunto una sfida complessa. «È difficile conciliare sicurezza ed umanità, ma questo è il compito di una democrazia ed è su questo che si basa la sfida con le autocrazie. Quello che sta avvenendo è una sfida per destabilizzare le democrazie europee, per questo va affrontata a viso aperto», ha proseguito l’esponente del Partito democratico.



“EUROPA SENZA STRATEGIA SU IMMIGRAZIONE”

Per Marco Minniti «questa vicenda ha reso icastica la mancanza di una strategia europea sull’immigrazione, non c’è una visione». L’ex ministro non ha nascosto la sua indignazione: «La discussione che c’è ai massimi vertici dell’Ue la dice lunga sullo scacco intellettuale che l’Europa sta subendo». Il riferimento è alla proposta di costruire muri. «Andrebbe detto che non vanno fatti, perché negano l’Europa. Nessuno deve dimenticare che l’Europa ha avuto un nuovo slancio quando è crollato il muro di Berlino». Dunque, serve una strategia sull’immigrazione, perché è un fenomeno che va governato. Invece «l’Europa ha accettato che prevalesse la cosiddetta dimensione interna, cioè l’idea di dividere chi arriva». Ma se passa questa idea «è normale che c’è chi pensa di costruire i muri». Invece bisogna affrontare fuori il tema, «altrimenti l’Europa implode». Ma il tema è l’Africa, quindi bisogna costruire un rapporto, «a patto di chiedere impegno di legalità e contrasto ai trafficanti di esseri umani. Così tutto è più possibile».



“SE INTERVIENE NATO, SEGNALE DI COLLASSO”

Ma Marco Minniti ha anche lanciato un avvertimento a Mezz’ora in più: «Non dimentichiamo che ci sono Russia e Turchia. Quest’ultima gestisce la rotta balcanica e quella del Mediterraneo centrale». Pur essendo un’atlantista convinto, Minniti auspica che non si arrivi ad un intervento della Nato: «Se su questa vicenda dovesse intervenire, sarebbe un segnale di collasso dell’Europa. L’Europa deve affrontare questa situazione tenendo bene in mente che la sicurezza dei confini non si garantisce erigendo muri». Inoltre, l’immigrazione non va considerata un’emergenza: «È un fenomeno strutturale del pianeta». Infine, ha spiegato che andrà aperto un dialogo duro con Lukashenko e Putin: «Noi siamo rimasti colpiti e impreparati dall’azzardo di Lukashenko e forse di Putin, ma non si può consentire che ci siano donne, uomini e bambini che pagano un prezzo drammatico. Risolviamo quel problema, poi parliamo con Lukashenko e Putin, anche con una certa durezza. Questa è l’Europa che ho sempre sognato».