Marco Minniti: “Un piano di sviluppo in Africa”

In una recente intervista Marco Minniti, ex capo dei servizi segreti italiani, nonché ex Presidente degli Interni durante il governo Gentiloni, ha parlato con Libero della guerra in Ucraina, sostenendo che rischia di spostare l’attenzione da altri problemi, altrettanto gravi. L’Unione Europea, in questo momento, si starebbe dimostrando miope, concentrandosi esclusivamente sulla guerra.



Sarà un compito del nostro governo, spiega Minniti, “quando l’asse della Nato si sposterà a nord” includendo Finlandia e Svezia, “tenere accesi i riflettori sul fronte del Mediterraneo”, con particolare attenzione all’Africa. Proprio in quel continente, infatti, “si giocano tra grandi partite. La prima è quella energetica”, indispensabile per liberarsi dalla dipendenza russa, “poi c’è quella demografica: l’Europa è in recessione demografica, l’Africa cresce esponenzialmente”. Insomma, per Minniti il monito è chiaro, “non si può lasciare nelle mani dei trafficanti di esseri umani il futuro delle nostre democrazie“. Un questione delicata, sulla quale sta lavorando il premier Meloni nelle sue missioni africane, perché “la questione va risolta in Africa, favorendo lo sviluppo del Continente”.



L’Africa e le sue opportunità per l’Europa e l’Italia

“Un patto per le migrazioni legali tra Europa e Africa”, sostiene ancora Minniti, “può diventare una straordinaria opportunità di crescita economica”. Un programma, lo riconosce lui stesso, “ambizioso, ma necessario. L’Africa è un continente ricchissimo, la sua povertà la determina il fatto che le sue classi dirigenti la saccheggino da sempre”, una tendenza che dev’essere invertita, ma non tramite il neocolonialismo, “quello che stanno facendo i cinesi”.

“Il progetto europeo”, nella visione di Minniti, “deve puntare invece alla formazione di classi dirigenti autoctone, che vengono in Europa a imparare. Ma bisogna partire da subito, malgrado le note macchinosità delle decisioni europee. Perché se non riusciamo a governare l’immigrazione e creare dall’Africa possono iniziare ad arrivare le armi anziché i barconi“. Ed è questa, conclude riallacciandosi alla sua frase iniziale, la terza sfida dell’Africa secondo Minniti, “il tema della sicurezza dell’Europa”. Ai paesi africani, insomma, “non dobbiamo dare la sensazione che la sola alternativa per contare nel mondo sia inserirsi, da subalterni, nella filiera russo-cinese“.