Dalla Gran Bretagna arriva un singolare allarme che preoccupa su diversi fronti e parla, soprattutto, di minorenni stupratori e di un eccessivo consumo di porno online. Secondo una recente analisi condotta su alcune denunce su abusi subiti da minorenni e compiuti da altri minorenni, sarebbero preoccupantemente in aumento i casi in cui il rapporto diventa violento, con calci, schiaffi, pugni, degradazioni personali e costrizioni motorie. Non sarebbe tutto, perché secondo la stessa indagine i minorenni stupratori prenderebbero “ispirazione” guardando filmati porno online, ragione che ha portato Rachel de Souza, commissaria inglese sul benessere dei minori, a chiedere una nuova legge che ne limiti l’accesso.



I dati sui minorenni stupratori e i porno

Complessivamente, sarebbero almeno la metà dei casi denunciati in cui lo stupratore minorenne è ricorso a violenze di ogni tipo, del tutto simili a quelle viste nei porno. Due vittime, in particolare, avrebbero anche raccontato di essersi sentite trattate come pornostar durante l’abuso subito. Nel 35% dei casi si è parlato di atti simili ad aggressioni fisiche (schiaffi nel 16%, pugni nel 18%), mentre il 22% ha subito umiliazioni (come gli insulti) e il 13% ha parlato di coercizioni fisiche (ovvero strangolamenti e uso di droghe).



La stessa indagine sugli stupratori minorenni, inoltre, avrebbe anche rilevato che molte delle vittime considerano la loro stessa esposizione ai porno “eccessiva o malsana“, mentre il 38% di loro avrebbe raccontato di essersi imbattuto nei film osé solamente “per caso”. Secondo Rachel de Souza “queste prove inconfutabili dimostrano che gli atti che comunemente si compiono nella pornografia si verificano anche in casi terribili di abusi e violenze sessuali su minori“. Per limitare l’esposizione ai porno, probabile concausa dell’aumento di stupratori minorenni, secondo la commissaria è più che mai “forte la necessità di introdurre le più solide protezioni per i bambini online. Nessun bambino dovrebbe essere in grado di accedere alla pornografia o di guardarli”, spiegando che “l’approvazione della legge sulla sicurezza online deve essere una priorità”.

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