DI COSA PARLA “MINOSSE O DELLA LEGGE” DI PLATONE
“Minosse o della legge” di Platone è l’opera da cui è tratto il testo della versione di greco al liceo classico per la seconda prova scritta della Maturità: si tratta di un dialogo fittizio in cui si approfondiscono i rapporti tra legge, giustizia e politica, argomenti su cui il filosofo di Atene offre spunti di riflessione. Protagonista il Socrate platonico che dibatte con un interlocutore anonimo, citando il mitico re di Creta nonché giudice mitologico dei morti, ma partendo da una domanda fondamentale: cos’è la legge e che rapporto ha con la giustizia.
La legge viene descritta come un’imposizione dell’autorità, invece Minosse precisa che una legge se è ingiusta non può definirsi tale, anche se è in vigore, pertanto la legge non può essere considerata solo un atto di volontà di chi legifera o del sovrano, ma deve rifarsi a un ideale superiore di giustizia, perché se è una legge è ingiusta, seppur varata in maniera legale, essa allora rappresenta un abuso. Anche in questo si distingue il vero legislatore, che da “Minosse o della legge” di Platone emerge come un filosofo-sovrano, una persona saggia che deve essere in grado di cogliere la verità della giustizia e proporre leggi che riflettano i principi ideali: una buona legge, una legge giusta, è quella specchio di una norma naturale e divina, anche se suscettibile di imperfezioni.
IL BENE SUPREMO DA PERSEGUIRE CON LEGGI GIUSTE
Dal dialogo “Minosse o della legge” di Platone, che ha ispirato la seconda prova di greco al liceo classico per la Maturità, si evince la concezione del filosofo su potere e Stato di diritto: se un ordinamento giuridico si allontana dalla rettitudine e dalla giustizia, allora questo è destinato a fallire, visto che non avrebbe autorità morale. Anche se si tratta di un’opera breve, da “Minosse o della legge” di Platone traspare in maniera evidente la visione politica del filosofo, che ha un ideale di Stato filosofico che deve essere governato da politici saggi e legislatori sapienti per raggiungere il Bene supremo tramite leggi giuste.
L’opera è frammentaria e incompleta, ma affronta in maniera comunque efficace gli argomenti inerenti a legislazione e giustizia: il filosofo esplora l’origine delle leggi, la loro natura, per capire come sono nate e le loro radici, spiegando come debbano adattarsi all’evoluzione della società, peraltro usando l’esempio di Minosse, che rappresenta il simbolo del legislatore ideale che ha promosso norme giuste e durature, perché il ruolo delle leggi nella società è di essere introdotte per il Bene della comunità.