C’è un marito disperato perchè la moglie è fuggita in Guatemala con il figlio, e da un anno e mezzo non è più tornata. Nelle ultime settimane vi abbiamo raccontato la storia di Claudia Ciampa, la mamma del piccolo Ethan il cui padre l’aveva portato con il volere della donna negli Stati Uniti, e purtroppo si tratta solo di uno dei tantissimi casi di “rapimenti” ai danni di madri o padri.
Quello su cui si è concentrato il Corriere della Sera ha come vittima Rubens Gardelli, 47enne di Forlì, che non vede il suo Brando da 18 mesi, una vicenda famigliare che lo stesso definisce drammatica. Gardelli, molto conosciuto in zona per essere un produttore di caffè di alta qualità, ha iniziato a vivere il suo dramma nell’estate di due anni fa, il 19 luglio del 2023, quando la moglie 30enne del Guatemala, ha appunto preso un volo solo andata, portando con se il figlio.
“MIO FIGLIO IN GUATEMALA”, IL CASO DI ZANELLA
Una vicenda che ricorda da vicino quella di Filippo Zanella, che ha rivisto la figlia Naomi dopo quasi tre anni, portata in Polonia dalla madre, e la speranza è che anche la storia del forlivese abbia lo stesso epilogo. Parlando con il Corriere Gardelli racconta di come all’epoca del “rapimento”, non fosse ancora separato dalla moglie, anche se i due erano in crisi ma così come capita a molte coppie.
Quel giorno la moglie sparì con l’inganno, dicendo al 47enne di essersi recata a Lido Adriano, sul litorale di Ravenna, con il bimbo: il tutto sembrava verosimile ma con il passare delle ore alla fine il 47enne si accorse di quello che stesse realmente succedendo. Tramite un escamotage la donna era riuscita ad entrare in possesso del passaporto di Brando e alla prima occasione utile è scappata.
“MIO FIGLIO IN GUATEMALA”, IL DRAMMA DOPO UNA BELLA STORIA D’AMORE
Eppure la loro sembrava una vera storia d’amore, iniziata nel 2017 anche per via degli interessi comuni, il caffè: i due si sposarono, quindi la nascita del piccolo Brando durante la pandemia, un ostacolo che venne superato abilmente dalla coppia. Ora è tutto finito e Gardelli sta vivendo un incubo, pensando a ciò che sarebbe stato, a cominciare dall’inizio dell’asilo del figlio a settembre 2023, due mesi dopo il rapimento.
I primi tempi i due si sono visti tramite videochiamate, ma da otto mesi circa la donna del Guatemala ha tagliato definitivamente i ponti, e “non ho più notizie”, precisa. In Italia è scattata la denuncia per sottrazione di minore, con il giudice che gli ha affidato in via esclusiva il piccolo Brando, ma la situazione è differente in Sud America, visto che i giudici ritengono che nel nostro Paese il bimbo rischierebbe la vita perchè non vaccinato, anche se in realtà non è così. Un vero e proprio muro delle autorità quindi, che non fa altro che complicare ulteriormente la situazione.
“MIO FIGLIO IN GUATEMALA”, IL TRANELLO DELLA DENUNCIA
Gardelli non vuole però partire per il Guatemala perchè ha paura: “Rischierei la vita” dice, aggiungendo di avere buone ragioni per farlo. La moglie lo ha infatti denunciato per presunte violenze psicologiche, ma si tratta di una “strategia difensiva”, aggiungendo che c’è una “regia maligna”, di conseguenza una volta arrivato in Guatemala potrebbe rischiare l’arresto e finire chissà dove.
L’uomo ha cercato di trovare un accordo amichevole con la moglie, avrebbe lasciato il figlio in Guatemala in cambio di una visita per due mesi l’anno, ma la donna non ne ha voluto sapere, rispondendo che sarà Brando, quando avrà 18 anni, a decidere cosa fare: ma un padre può aspettare 13 anni senza vedere il proprio figlio? La risposta è ovviamente negativa ma la sensazione è che tale vicenda non si risolverà nel giro di breve tempo.