Sono trascorsi più di cinque anni dalla morte di Mauro Carboni, giovane scomparso a causa di un brutto incidente automobilistico. Una storia di fine ma anche di speranza: i genitori di Mauro hanno deciso di donare gli organi del figlio, finiti a dieci persone. La madre Giovanna ha raccontato la sua storia a Oggi è un altro giorno in compagnia di Anna, tra le persone salvate dal 28enne.



“Abbiamo fatto la corsa a Firenze, ma non c’erano più speranze. L’ho scoperto un po’ da sola: ho chiesto di poterlo vedere, ma era su un lettino con i tubi attaccati. Gli ho messo la mano sul petto e ho capito che non c’era più”, ha ricordato la madre di Mauro Carboni, un “ragazzo solare, vivace, era il mondo e lo è tuttora”. Giovanna ha spiegato di non aver preso subito la decisione: “Avevo quattro ore di tempo, prima di dire sì ci ho pensato. Ho parlato con lui, ho percorso la sua vita e lui era generoso: aiutava sempre le persone più deboli. E quindi ho detto di sì”.



La storia di Mauro Carboni

Chiamata per la disponibilità di un rene, Anna ha raccontato la sua reazione alla scoperta di chi era il donatore:  “Non volevo più fare il trapianto perché mi faceva troppo male. Poi ho deciso di farlo perché tanto sarebbe andato ad un’altra persona”. “Rivedo in Anna il soffio vitale di mio figlio”, ha aggiunto Giovanna: “Sono andata a trovarla dopo quindici giorni. Le ho portato una rosa rossa, il fiore preferito di Mauro. Ci siamo abbracciate. La morte di Mauro non è stata vana, ha salvato tante persone, penso che ci sia sempre un secondo fine nelle cose della vita”. Le due donne si vedono spesso: “Ci vediamo spesso, almeno due-tre volte l’anno. Passiamo la giornata sul divano a guardare la tv e dormo nel letto di Mauro”. Giovanna, inoltre, conosciuto la ragazza che ha ricevuto l’altro rene: “L’ho contattata sui social, attraverso un post. Volevo sapere come stavano le persone a cui Mauro ha salvato la vita”.

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