Dall’esame di una serie di casi di pazienti con miocardite temporalmente associata al vaccino anti Covid di Pfizer è emerso che il decorso clinico è favorevole. È quanto emerge dallo studio condotto dal Dipartimento di Cardiologia del Rabin Medical Center dell’Università di Tel-Aviv, in Israele. I risultati sono stati pubblicati questa settimana sull’European Heart Journal, Cardiovascular Imaging. Sono stati valutati pazienti con miocardite entro 42 giorni dalla prima vaccinazione Pfizer, tra il 20 dicembre 2020 e il 24 maggio 2021, sottoposti a risonanza magnetica cardiaca (CRM). Un totale di 15 su 54 pazienti (28%) con miocardite sono stati sottoposti a una CMR e sono stati inclusi, 100% maschi, età mediana di 32 anni.



La maggior parte dei pazienti ha presentato dolore al petto (87%) e aveva un elettrocardiogramma anormale (79%). La gravità della malattia era lieve nel 67% e intermedia nel 33%. Nessuno è morto, un paziente è stato riammesso durante il periodo dello studio. «A nostra conoscenza, questo è il più grande rapporto fino ad oggi con una valutazione clinica completa e una valutazione sistemica di imaging CMR di questa potenziale reazione avversa del vaccino COVID-19 basato su mRNA», affermano i ricercatori.



MIOCARDITE DOPO VACCINO PFIZER: “RAPIDO RECUPERO”

Tutti i pazienti coinvolti erano maschi e avevano un intervallo relativamente breve tra la vaccinazione, per lo più la seconda dose di vaccino, e l’insorgenza dei sintomi. «Il modello coerente di presentazione clinica, il rapido recupero dalla miocardite acuta e gli eccellenti risultati clinici a breve termine hanno caratterizzato la serie di casi presentata», spiegano i ricercatori israeliani. I risultati suggeriscono che la miocardite dopo la vaccinazione COVID-19 è complessivamente lieve.

«È interessante notare che i risultati sono anche simili ai risultati CMR descritto da Puntmann et al.12 in una coorte di pazienti non selezionati che hanno recentemente recuperato da COVID-19, che potrebbe implicare alcuni percorsi eziologici comuni», aggiungono i ricercatori. Infine, la stretta relazione temporale tra una presentazione clinica e la vaccinazione Pfizer, di solito dopo una seconda dose, è una caratteristica tipica dei casi riportati di miocardite associata a vaccino e suggerisce, secondo gli scienziati, «un meccanismo immunomediato».