È «molto raro» il rischio di miocardite o pericardite dopo il vaccino anti Covid con sieri a mRna di Pfizer e Moderna. Lo ha comunicato l’Agenzia europea del farmaco (Ema) in virtù dell’ultimo aggiornamento del Comitato di farmacovigilanza Prac. La revisione ha tenuto conto di due ampi studi epidemiologici europei, uno condotto su dati forniti dal sistema sanitario nazionale francese e del registro nordico. I risultati dell’analisi evidenziano che il rischio di miocardite o pericardite è inferiore a un caso su 10mila per il vaccino Comirnaty sviluppato da Pfizer e BioNTech e intorno a 1 su 10mila per quello Spikevax di Moderna.
Dunque, il Prac ha raccomandato di aggiornare le informazioni dei vaccini inserendo i risultati di questa nuova valutazione da cui emerge la conferma che «i benefici di tutti i vaccini Covid-19 autorizzati continuano a superare i loro rischi, dato il pericolo di malattia Covid e complicazioni correlate, e poiché le evidenze scientifiche dimostrano che i vaccini riducono i decessi e i ricoveri ospedalieri dovuti a Covid-19». L’Ema ha sottolineato che miocardite e la pericardite possono svilupparsi entro pochi giorni dalla vaccinazione, generalmente entro 14 giorni e più spesso dopo la seconda dose.
MIOCARDITE E PERICARDITE DOPO VACCINO: I DUE STUDI
I due studi presi in esame hanno fornito stime sul numero di casi extra di miocardite nei giovani maschi dopo la seconda dose di vaccini Pfizer e Moderna rispetto alle persone non esposte dello stesso sesso e di pari età. Per il vaccino Pfizer, dallo studio francese (Epi-phare) emerge che in un periodo di 7 giorni dopo la seconda dose ci sono stati circa 0,26 casi extra di miocardite in maschi tra 12 e 29 anni su 10mila rispetto ai non esposti a Comirnaty.
Invece nello studio nordico, in un periodo di 28 giorni dopo la seconda dose, si sono verificati 0,57 casi extra di miocardite in maschi 16-24enni su 10mila, rispetto ai non vaccinati. Per quanto riguarda, invece, Moderna, lo studio francese evidenzia che si sono verificati circa 1,3 casi extra di miocardite in maschi tra 12 e 29 anni su 10mila nei 7 giorni dopo la seconda dose, mentre la ricerca nordica evidenzia che ci sono stati circa 1,9 casi extra di miocardite in maschi 16-24enni su 10mila nei 28 giorni successivi alla seconda dose.