Perché alcuni Stati hanno deciso di far somministrare una sola dose di vaccini Pfizer o Moderna ai giovani? Il riferimento è a quanto stabilito da Finlandia e Svezia, che hanno sospeso Moderna sotto i 30 anni, mentre la Danimarca sotto i 18 anni. Invece Gran Bretagna, Hong Kong e Norvegia raccomandano una singola dose del vaccino Pfizer per i ragazzi. In questo modo la protezione dal coronavirus è parziale, ma almeno si evitano potenziali problemi al cuore osservati in giovani maschi occasionalmente dopo le due dosi di vaccini a mRna. La preoccupazione è legata al fatto che stanno aumentando i dati che suggeriscono come la miocardite potrebbe essere più comune tra adolescenti e giovani adulti dopo la vaccinazione, soprattutto dopo il richiamo, di quanto si pensasse. Questo è ad esempio il caso di Moderna.



I portavoci dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) all’AdnKronos Salute hanno confidato che «analisi preliminari di nuovi dati, relativi alle segnalazioni di effetti cardiaci indesiderati successivi a vaccinazione anti-Covid con prodotti a mRna provenienti da Paesi nord ici indicano la possibilità che il rischio di miocardite negli uomini più giovani possa essere maggiore dopo una seconda dose di Moderna».



VACCINI E MIOCARDITE, GLI STUDI

Le indicazioni dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) però non cambiano: i vaccini Moderna e Pfizer continuano a raccomandarlo agli over 12, pur avendo inserito la miocardite tra gli effetti collaterali rari per i due sieri a mRna. Il rischio infatti resta piccolo e tutti i casi si sono risolti in maniera favorevole in molto tempo. Gli ultimi studi – da quello pubblicato sul New England Journal of Medicine all’altro sulla rivista Jama Internal Medicine – ha mostrato un rischio non superiore a quanto ci si attenderebbe nella fascia di età 16 e 29 anni. I numeri segnalati nei Paesi nordici hanno cambiato il calcolo del rapporto rischi-benefici soprattutto dove le nuove infezioni sono molto basse. Quindi, negli Stati dove il Covid è quasi sparito, la decisione è stata presa perché si è stimato che il rischio di miocardite, seppur raro, superasse il beneficio della vaccinazione completa degli adolescenti. Ma è più comune comunque una miocardite post Covid rispetto a quella dopo la vaccinazione.



Da un’analisi dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), i pazienti Covid ricoverati hanno mediamente un riccio 16 volte superiore di sviluppare l’infiammazione del cuore rispetto ai non contagiati e 4 volte superiore al rischio che si corre dopo la vaccinazione. Si pone poi un problema riguardante la vaccinazione parziale e la sua efficacia: la protezione non è né alta né duratura, soprattutto contro la variante Delta.