«La terapia più efficace sarebbe un lockdown totale per altri due mesi». Così potremmo fermare la corsa del coronavirus e la diffusione delle varianti secondo Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts). Il problema è che non è una terapia che l’Italia può permettersi. Con le riaperture si è deciso di accettare un rischio relativo, ma sommando i settori i rischi aumentano. «Questo è il vero dilemma con cui ci dobbiamo confrontare nelle prossime settimane se non vogliamo arrivare a condizioni che impongano di nuovo dolorose e insostenibili chiusure», ha spiegato Miozzo nell’intervista rilasciata a Repubblica. Un piano graduale di riaperture, dunque, ha senso se si potesse avere un meccanismo rigoroso di controlli, che finora non c’è stato. «Ma è quello che chiederei al governo: un controllo efficace del territorio almeno per i prossimi due o tre mesi, con il contributo anche dell’Esercito, forze dell’ordine, polizia locale che stanno già facendo un lavoro straordinario».

Serve anche un lavoro diverso di comunicazione, che va dedicata ai giovani. Per quanto riguarda palestre e piscine Agostino Miozzo è stato netto: «Consentire attività individuali ha senso, aprire a tutto ciò che riguarda attività sportive ad alto rischio purtroppo no».

MIOZZO (CTS) “SCUOLE APERTE, MA NON AD OGNI COSTO”

Agostino Miozzo ha già una richiesta pronta per il premier Mario Draghi: gli suggerirà di ricorrere all’articolo 120 della Costituzione che prevede il potere di sostituzione del governo centrale laddove le autorità locali non siano in condizione di garantire i diritti previsti dalla Costituzione. Questo potrebbe essere per il coordinatore del Cts un modo per gestire l’emergenza Covid in modo univoco, visto che le Regioni si muovono in ordine sparso. «Un’ipotesi provocatoria ma che ritengo potrebbe essere presa in considerazione per alcuni aspetti delle strategie nazionali che interessano la salute del Paese», ha dichiarato a Repubblica. Ciò riguarda anche la scuola. «Si sono viste scelte incomprensibili fatte dal territorio in assoluta disconnessione con il sistema centrale e ora si vedono altrettante fotografie su un programma strategico per il Paese come quello delle vaccinazioni».

A proposito di scuola, Agostino Miozzo è un sostenitore della didattica in classe, ma oggi in un’intervista al Giornale ha messo in chiaro: «Se l’evoluzione del contagio ci evidenzia rischi reali all’interno delle scuole non possiamo ignorarli. Ma dobbiamo dimostrare che questa nuova variante può ostacolare la normale attività scolastica». La scuola non può restare aperta ad ogni costo. «Se anche nel nostro Paese si evidenzierà che ragazzi e bambini sono portatori certamente si deve chiudere, anche se questa prospettiva mi provoca un grande dolore».