CAOS SCUOLA, LA DENUNCIA DI MIOZZO

Coordinatore del Cts per tutta la prima parte dell’emergenza Covid, Agostino Miozzo a “La Stampa” denuncia tutti i punti non risolti sul fronte scuola nel giorno in cui scattano le nuove regole varate dall’ultimo Decreto Covid.

Da convinto Sì Vax e in passato più volte con posizioni molto dure contro i non vaccinati, Miozzo non ha visto di buon occhio la regola estesa alle elementari che divide le regole anti-Covid tra studenti vaccinati e no vax. «La discriminazione in ambito scolastico non mi piace. Bisogna evitarla utilizzando un monitoraggio costante attraverso tamponi a tappeto. A scuola sono state ridotte le quarantene, sono valutazioni di carattere politico che mi pare abbiano poco di scientifico», attacca l’ex coordinatore del Cts e anche ex consigliere del Miur. Miozzo contesta il fatto che il Comitato Tecnico Scientifico non sia stato interpellato per prendere le decisioni sulla scuola nell’ultimo Decreto “anti-quarantene”: «Bisogna certamente comprendere che siamo in emergenza e che nelle scuole quando si uscirà dall’emergenza coronavirus si passerà a un’emergenza sociale che vedrà esplodere la rabbia e la contestazione. Fanno bene i ragazzi a protestare, se avessi 50 anni di meno scenderei in piazza anch’ io. Stiamo mettendo una palla di piombo ai loro piedi. Ricordo che ci sono liceali che hanno fatto due terzi del loro percorso tra Dad e altre forme di didattica strane».

REGOLE E NORMALITÀ: “DAD SIA SOLO STRAORDINARIA”

Per Agostino Miozzo ora è d’obbligo allentare le restrizioni su tutti i fronti, comprese le scuole assai più di quanto già fatto dal Governo nell’ultimo Decreto Covid: «La situazione è diventata pesante, la gente è stanca e la situazione lo consente, ma allo stesso tempo la comunicazione istituzionale deve indurre un senso di responsabilità per ricordare che non siamo completamente fuori dall’epidemia ma che stiamo uscendo dall’emergenza». Piuttosto, il “discepolo” di Guido Bertolaso in Protezione Civile riflette con “La Stampa” come sia assai più necessario l’obbligo vaccinale per contrastare il contagio Covid: «Il Green Pass e le regole decise del governo sono utili per incentivare il percorso vaccinale e vanno considerate come il libretto giallo delle vaccinazioni che in passato bisognava avere insieme con il passaporto quando si andava all’estero. Lo si portava senza porsi troppi problemi sulle libertà individuali. La scelta di utilizzarlo per accedere nei ristoranti, nei bar e negli altri luoghi dove è richiesto ci ha aiutato a uscire dalla pandemia, mi sembra giusto mantenerla almeno fino al 31 marzo, scadenza dello stato di emergenza». Ma è sulla scuola ancora che Miozzo riversa tutte le sue perplessità sulle attuali regole Covid, definendole «complessità che è assolutamente ingovernabile e non gestibile». Serve tornare in presenza sempre, con la Dad «che deve diventare un momento straordinario, non può essere un escamotage per affrontare problemi antichi che restano irrisolti. Oltre alla Dad adesso si parla di Dad e di didattica mista, una cosa cervellotica. È un sistema fuori dal mondo che peserà moltissimo su questa generazione». La “ricetta” di Miozzo è semplice e si chiama tampone: «In tutti gli altri Paesi dell’Ue gli studenti si sottopongono anche a due tamponi a settimana. In Italia invece il tracciamento sembra una sfida insormontabile. Com’ è possibile delegare alla famiglia l’onere in termini di tempo e denaro dei tamponi e dell’auto-sorveglianza? È un incubo».