Agostino Miozzo, ex coordinatore del Comitato tecnico scientifico, ritiene che le nuove norme del Governo per la gestione della pandemia di Covid-19 abbiano fatto sprofondare la scuola nel caos: “Ma se bisogna controllare vaccini, quarantene chi lo fa? Faccio fatica a raccapezzarmi io. I direttori degli istituti non si prenderanno la responsabilità di chi è vaccinato, chi no, chi è a casa 7 giorni chi 10. Chiuderanno le scuole”, ha detto in un’intervista al Corriere della Sera. L’ipotesi al vaglio sarebbe quella di un medico scolastico, ma come sottolineato dall’esperto il sistema sanitario territoriale non ce la farebbe a rispondere alla domanda. “Serve qualcosa dedicato alla scuola”.

Al momento, tuttavia, sembra una corsa contro il tempo: gli istituti riapriranno tra poche ore e i dubbi sono innumerevoli. Agostino Miozzo, da parte sua, ha le idee chiare in merito a qual è la soluzione più adatta: “Se slitti di una o due settimane non è un dramma. Ma devi promettere che in quei giorni farai qualcosa, ovvero uno screening di massa. Tornino tutti con il tampone”. Inoltre, c’è da valutare i rischi connessi al rientro: “Quando muovi 8 milioni di persone sui mezzi pubblici, che non hai fatto nulla per rendere più sicuri, il rischio c’è. Ma le ore a scuola sono quelle più sicure. I ragazzi sono monitorati, seduti, fermi, distanziati, con le mascherine. Non possono assembrarsi a bere spritz”.

Miozzo: “Scuola nel caos”. E le Regioni prendono decisioni autonome

Il mondo della scuola, come sottolineato da Agostino Miozzo, è nel caos e le Regioni stanno prendendo delle decisioni autonome per evitare che il Covid-19 si diffonda tra i banchi. Vincenzo De Luca ha disposto, ad esempio, che in Campania la riapertura degli istituti slitterà di qualche settimana. Una mossa che l’ex coordinatore del Comitato tecnico scientifico non approva.

“È difficile accettare che ogni governatore o sindaco, decida senza il parere dell’autorità centrale. È un film già visto. Sappiamo il finale, ovvero un disastro. Bisogna rispettare indicazioni basate su pareri scientifici. Non si possono chiudere le scuole basandosi su criteri soggettivi, o addirittura seguendo il parere dei genitori”, ha aggiunto ai microfoni del Corriere della Sera.