Era stato convocato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta che si occupa delle scomparse di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi, ma prima di parlare Alessandro De Luca, “l’uomo del citofono”, ha chiesto che la sua audizione venisse secretata. Infatti, all’inizio Andrea De Priamo, che è il presidente della commissione, ha annunciato tale richiesta: l’ex compagno di scuola della ragazza sparita il 7 maggio 1983 non voleva essere ripreso dalle telecamere del circuito interno e che le sue parole venissero rese pubbliche, quindi sono state secretate.



L’obiettivo della commissione con la convocazione di De Luca era quello di tornare su alcuni passaggi per fare chiarezza sul “giallo del citofono“: l’ultimo giorno in cui la famiglia vide Mirella Gregori un sedicente Alessandro citofonò all’abitazione della ragazza. Tale circostanza fu confermata anche dalla sorella della giovane scomparsa, Maria Antonietta Gregori, davanti alla commissione: spiegò che Alessandro aveva citofonato alla sorella, precisando di non sapere se fosse proprio lui o qualcuno che si era spacciato per lui.



MIRELLA GREGORI SCOMPARSA, IL GIALLO DEL CITOFONO

«Chi sei? Dillo altrimenti non scendo», avrebbe detto Mirella Gregori alla persona che aveva citofonato a casa, aggiungendo che non aveva ancora pranzato, quindi chiedeva di fissare l’appuntamento alle ore 15:30 con il ritrovo alla scalinata del bersagliere, stando alla testimonianza della famiglia. Quando la madre le chiese chi era la persona avanti al portone, la ragazza rispose che si trattava di un amico delle medie, Alessandro. Alle ore 15:30 sarebbe uscita con lui e si sarebbe recata a Porta Pia, senza fare più ritorno a casa.

Dunque, in virtù del fatto che l’audizione è stata secretata, non è chiaro cosa abbia risposto Alessandro De Luca quando gli è stato chiesto se sia lui l’uomo del citofono, se ha visto l’amica e se sono usciti insieme. Potrebbe essere l’ultima persona ad aver visto la ragazza di cui non si hanno più notizie da oltre quarant’anni.