Le dichiarazioni del marito di Sonia De Vito su Mirella Gregori sono false: il colpo di scena arriva dalla Commissione parlamentare d’inchiesta che indaga anche sulla scomparsa della 15enne il 7 maggio di quarant’anni fa, oltre che su quella di Emanuela Orlandi. A gettare nuove ombre sulla vicenda è Fabio De Rosa, che all’epoca era fidanzato con l’amica di Mirella, l’ultima a vederla viva. Infatti, prima di sparire la ragazza si recò al bar della famiglia dell’amica, peraltro poco collaborativa con gli inquirenti, secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, che ricorda come sia stata anche indagata.



De Rosa è stato ascoltato di nuovo, a meno di un mese dalla sua ultima audizione, perché per i membri della commissione avrebbe mentito su un aspetto importante, in quanto il confronto con l’interrogatorio dell’epoca ha evidenziato una discordanza con le dichiarazioni sull’orario di arrivo al bar dei De Vito, risultando false, perché De Rosa nel luglio scorso dichiarò che era andato a prendere la fidanzata al bar alle ore 19:30-20 circa, non alle 15 circa come invece fu dichiarato all’epoca. Inoltre, il marito della De Vito ha smentito di essere stato interrogato dal giudice Ilario Martella sulla scomparsa di Mirella Gregori, circostanza anche questa smentita dalle carte.



MIRELLA GREGORI RIFIUTÒ LE AVANCE DI FABIO DE ROSA?

Ma l’uomo è stato sentito anche per le dichiarazioni di una compagna di scuola della ragazza scomparsa, il cui verbale è agli atti dell’inchiesta ed è stato reso noto in esclusiva dalla rivista Giallo: tale Simona riferì che Mirella Gregori prima della sua scomparsa le rivelò di aver subìto “approcci espliciti” da parte del “fidanzato di Mirella“, ma aggiunse anche che parlandone con i due, all’indomani della scomparsa, colse quasi indifferenza da parte della coppia.

SONIA DE VITO, DALLE BUGIE DEL MARITO ALLE SUE DIMENTICANZE

Quello che emerge sulla scomparsa della 15enne è un castello di bugie condito da vuoti di memoria. Quando il senatore Andrea De Priamo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta, ha fatto notare a Fabio De Rosa che il 16 ottobre 1986 aveva parlato davanti al giudice istruttore Martella in qualità di testimone, il marito di Sonia De Vito ha negato, poi ha riferito di ricordare di essere stato al comando dei carabinieri.



L’audizione di ieri è, quindi, servita per verificare l’attendibilità delle sue dichiarazioni ed è emerso che quelle rese a luglio riguardo l’orario di arrivo al bar della famiglia della fidanzata sono false. Invece, Sonia De Vito avrebbe svicolato le domande riguardanti il suo rapporto con la vittima e dichiarato di non ricordare la persona con cui si confidò in merito al rapitore della 15enne: pochi mesi dopo, infatti, venne intercettata dai servizi segreti mentre si confidava con un soggetto usando parole inquietanti. “Quello ci conosceva, come ha preso Mirella poteva prendere anche me“, dichiarò.