CHI È MIRELLA PARACHINI, LA STORICA COMPAGNA DI MARCO PANNELLA
Una giovanissima Mirella Parachini viene rappresentata nel docu-film sulla vita di Marco Pannella “Romanzo Radicale” (in onda venerdì 11 novembre sera su Rai 3) dalla bella Irene Casagrande: una prova molto convincente che rispecchia l’animo della storica compagna del fondatore dei Radicali, ma riporta fedelmente anche il rapporto sorto, alimentato e dedito che Pannella e Parachini ebbero l’uno per l’altra. La si scorgerà Mirella nelle immagini reali del docu-film di Mimmo Calopresti, tutta intenta ad ascoltare i discorsi e le “provocazioni” non violente dello storico leader del Partito Radicale, morto nel maggio 2016 davanti agli occhi ancora pieni di amore della compagna Mirella.
Nata a Bruxelles da madre belga e papà italiano, Mirella Parachini è laureata in Medicina, ma specialista in Ostetricia e Ginecologia: lavora presso l’Ospedale San Filippo Neri di Roma dal 1992 ma negli anni caldissimi delle battaglie sui diritti civili di quello che poi diventò suo compagno di una vita fu lei per prima ad attivarsi per portare in tutta Italia l’esperienza su tematiche come aborto e contraccezione. Mirella è iscritta al Partito Radicale dal 1973, ma ha fatto parte anche del Movimento di Liberazione della Donna (MLD) impegnandosi – negli anni Settanta – per la battaglia del Referendum sul divorzio (1974) e per il raggiungimento della legge sull’aborto in Italia. Attorno ai primi anni Duemila, Mirella Parachini è stata tra i fondatori dell’Associazione Luca Coscioni gestita da diversi esponenti dei Radicali, occupandosi sempre di scienza “applicata” alle tematiche della contraccezione e delle politiche di interruzione di gravidanza.
MIRELLA PARACHINI: “MARCO PANNELLA, LA FEDE E IL MATRIMONIO MAI FATTO…”
È proprio nel frequentare ancora giovanissima gli ambienti del Partito Radicale che una 19enne Mirella Parachini ha conosciuto Marco Pannella, all’epoca corrispondente a Parigi per “Il Giorno”. Come ha raccontato quella che divenne poi la sua unica compagna su “Libero Quotidiano” in una intervista dell’aprile 2022, Mirella Parachini si sentiva attratta da Pannella per la sua spinta «antimilitarista, pacifista e gandhiana». Mirella è rimasta accanto a Pannella per oltre 40 anni, fino all’ultimo giorno di vita segnato dalla malattia dell’amato compagno: «Durante una di queste manifestazioni feci conoscenza di un amico fraterno di Marco, Jean-Yves Radenac con cui iniziai a parlare in modo personale e confidenziale . Da quel momento iniziò la mia storia d’amore con Pannella», raccontava ancora Parachini nella lunga intervista a Giovanni Terzi su “Libero”.
Battaglie, scontri accesi politici, provocazioni ma anche il timore per ogni digiuno invocato da Pannella: «momenti difficili? Quelli relativi agli scioperi della fame e della sete. Ho davvero temuto che potesse accadere qualcosa di brutto e facevo fatica a tenere botta con tranquillità. Matteo (Matteo Angioli storico assistente parlamentare di Pannella per anni, ndr) riusciva a viverli con più calma ed era più controllato». Dopo la morte di Marco Pannella, Mirella Parachini ha poi spesso raccontato i lati più “intimi” della sua relazione vissuta sempre molto lontano dai “riflettori” della mondanità: dalla politica – dove i rapporti più sinceri e affettuosi del fondatore del Partito Radicale furono anche e soprattutto all’interno del mondo socialista e del cattolicesimo liberale – fino al tema delicato della religione, «non fu mai anti-religioso. Marco era anti sistema e quindi anche anti-clericale. Ma sulla religione ci sono stati momenti altissimi di confronto come per esempio quello con Monsignor Paglia poco prima di morire». Inevitabile la domanda posta più volte a Mirella Parachini anche dopo la scomparsa del compagno: perché non siano mai convolati in matrimonio. Lei a “Libero” ha abbozzato una risposta: «Bella domanda… Quante volte l’abbiamo detto e poi mai fatto. Forse perché è semplicemente stato giusto così. Mi manca? No perché ho un approccio senechiano alla mancanza. Il mio rapporto con Marco è così profondo che godo per ciò che ho avuto non per ciò che mi manca adesso». Davanti al tema dirimente dell’aborto nel dibattito pubblico in America, la vicesegretaria attuale dell’Associazione Coscioni si è espressa più volte condannando la scelta della Corte Suprema Usa: «Gravissimo che i giudici abbiano ignorato il nesso tra il diritto all’aborto e il diritto alla salute, considerando il diritto all’aborto un optional», raccontava Mirella Parachini a “Fanpage” lo scorso giugno, appena emessa la sentenza contro la “Roe vs Wade”.