Omicidio di Miriam Ciobanu, travolta e uccisa nella notte di Halloween da un 23enne alla guida folle della sua automobile, risultato positivo ai test dell’alcol e della droga. Ora, il ragazzo che l’ha travolta è stato scarcerato in attesa del processo. Adriana, la madre di Miriam, e il padre Giovanni hanno voluto lasciare testimonianza del proprio dolore e della rabbia per questa decisione ai microfoni di Storie Italiane, nella puntata in onda oggi lunedì 7 novembre. “Io e il papà ci siamo svegliati alle quattro – racconta la signora Adriana – cominciai a chiamarla verso le cinque del mattino, a scriverle, perché mi ero sentita male, avevo capito che c’era qualcosa che non andasse bene”.



Poi la scoperta della terribile tragedia, quando “sono andata a lavoro e alle 8 mi ha chiamato mio marito dicendomi che la nostra Miriam era in obitorio”. E rivolge parole precise al fidanzato di Miriam e al fratello di lui, che non le avrebbero impedito di allontanarsi da sola lungo quella strada buia in cui ha incontrato la morte: “potevano anche immobilizzarla e chiamare me o il papà, ci siamo scritti, ci siamo sentiti per cui non c’è una ragione e scusante – afferma a Storie Italiane – Anzi, approfitto per dirgli che sui social se si ritirano sarebbe meglio, perché così facendo non fanno altro che offendere e mancare di rispetto ulteriormente”. Eppure riconosce che “siamo due famiglie rovinate e non si è mai insediato in me il seme del rancore e della vendetta”. Adriana Ciobanu riconosce di non provare “odio nei suoi confronti” e si dice certa che “Miriam mi direbbe che non sto sbagliando a perdonare” il ragazzo che l’ha travolta e “che non sto sbagliando a prendermi anche il mio tempo per il lutto”.



Miriam Ciobanu travolta e uccisa da Alessandro, “scarcerazione è incitazione ai giovani a fare ciò che vogliono”

In merito alla decisione di scarcerare il 23enne il padre di Miriam, Giovanni Ciobanu, in diretta a Storie Italiane afferma che “mi aspettavo almeno che avrebbero temporeggiato, anche per l’onore di Miriam stessa”. E fornisce alcuni dettagli agghiaccianti si quel terribile incidente: riguardo la velocità a cui viaggiava il 23enne, “si parlava di circa 200 chilometri orari”. Sul posto è stata rinvenuta una “frenata di 150 metri”, con “50 metri a monte della prima frenata, parliamo di 200 metri da quando ha preso mia figlia sulla macchina. È una cosa spaventosa e non posso darmi pace”.



Secondo la Procura non ci sarebbero esigenze di misure cautelari, quindi il 23enne al momento ha ricevuto l’obbligo di dimora dalle ore 20 alle ore 6. Per il padre di Miriam Ciobanu, si tratta di una “incitazione ai giovani, un insegnamento che possono fare quello che vogliono, che possono bere ed essere stanchi e si possono mettere in macchina e ammazzare le persone a piacimento”. E afferma di aver “provato più volte ad andare avanti e indietro” su quella stessa strada, spiegando che “è visibile se si è lucidi”.