Miriam Sylla sarà questa sera ospite sul programma di Rai1 in prima serata Non Mollare Mai – Storie tricolori, ovvero uno spettacolo di beneficenza unico nel suo genere in favore della Croce Rossa Italiana, in cui tante star dello sport e non solo racconteranno le proprie esperienze e imprese. E di certo di imprese e glorie la pallavolista nata a Palermo nel 1995 ne ha da raccontare. Ad appena 25 anni Miriam Sylla è  schiacciatrice e solida colonna portante della nazionale italiana di pallavolo femminile, guidata da, ct Mazzanti oltre che idolo di Conegliano, top club della Serie A1 di volley. E dalla città siciliana, alle giovanili del Grenta fino alle glorie della maglia azzurra, Miriam Sylla ne ha fatta di strada, raccogliendo e regalandoci grandissime vittorie e trofei. Il suo palmares è impressionante: uno scudetto, due Coppe Italia e due Supercoppe, con pure un oro ai Mondiale per club vinto nel 2019, senza dimenticare certo anche l’argento agli ultimi Mondiali in Giappone, vinto con la nazionale azzurra, cui è stata anche premiata come miglior schiacciatrice del torneo. Ma pure la pallavolista di Palermo non ha intenzione di fermarsi qui: benché il volley mondiale si sia di fatto fermato (il campionato è stato stoppato e gli eventi per le nazionali rimandati, Olimpiadi incluse), Miriam Sylla sogna ancora in grande: “Se stai a pensare a quello che hai vinto ti fermi lì” ha dichiarato in una recente intervista. E lei certo vuole puntare ancora più in alto.



MIRIAM SYLLA: L’INFANZIA COMPLICATA E L’AFFETTO PER LA SUA FAMIGLIA

Miriam Sylla è dunque una vera forza della natura: lo è nel campo di gioco dove ci ha regalato emozioni indimenticabili, come pure fuori. E la sua storia così particolare e fonte di ispirazione sarà oggi a tema certo a Non Mollare Mai – Storie Tricolori, programma in prima serata di Rai1. E che i suoi fan pure già conoscono: la stessa schiacciatrice infatti si è pure raccontata a cuore aperto in una bella autobiografia, titolata Tutta la forza che ho, e pubblicata assieme al giornalista Maurizio Colantoni circa un annetto fa. Nel libro l’azzurra si racconta a 360°, dall’infanzia complicata e la sofferenza patita da bambina per gli insulti razzisti (che pure la colpiscono ancor’oggi) fino alla stima e l’esempio che sono stati per lei i suoi genitori, arrivati dalla Costa d’Avorio in Italia e che l’hanno cresciuta con amore, e facendo tanti sacrifici. In un’intervista, raccolta da Elle, solo qualche settimana fa aveva raccontato: “I miei genitori erano originari della Costa d’Avorio. Lavoravano tantissimo, facevano le pulizie. Soldi c’erano pochi e i sacrifici erano all’ordine del giorno. Mi hanno insegnato a rimboccarmi le maniche a far fronte ad ogni difficoltà”. E da questa infanzia complicata, ma ricca anche di grande amore, che Sylla ha maturato quella grinta necessaria per arrivare fino alle vette più alte dello sport e che ancor oggi ispira moltissimi giovani

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