Mirko Casadei, noto figlio di Raoul, è stato intervistato stamane dal programma di ai Uno, Storie Italiane, per parlare del maltempo dell’Emilia Romagna, e dello storico brano del papà “Romagna Mia”, che è divenuta una sorta di colonna sonora di questi giorni. Moltissimi infatti gli alluvionati che la stanno cantando in questi giorni anche per farsi forza e per trovare quel pizzico di umanità nella devastazione che ha falcidiato queste terre nell’ultima settimana: “E’ una cosa molto emozionante, i romagnoli sono un popolo che hanno un grande attaccamenti alla terra, alle radici, c’è un grande senso di appartenenza e quando succedono queste cose, pur nella disperazione, queste canzoni uniscono un popolo, un po’ come la samba in Brasile o il Raggae in Jamaica. E’ stato molto emozionante – ha ribadito Mirko Casadei – vedere questi ragazzi, alcuni giovanissimi, che lavorano tutto il giorno e poi la sera si ritrovano a cantare insieme. Parlano male dei giovani? Questo è vero”, ha aggiunto il musicista sul fatto che spesso e volentieri i nostri giovani vengono bistrattati.
“I giovani a volte li maltrattiamo – ha aggiunto – ma forse la responsabilità è anche un po’ nostra, ma hanno dimostrato tanto anche i miei figli di 26 e 28 anni, è importante fare azioni concrete”. In studio anche la dottoressa Maria Rita Parsi che a proposito di questo sentimento di collegialità ha spiegato: “Grazie al fatto che siamo insieme, nell’emergenza ci riconosciamo, fa superare il primo trauma. Il fango nelle case ti porta la sensazione che l’acqua ti travolga, ti faccia affogare, ci sporchi la vita, questa è una maniera di reagire insieme, un’occasione di cambiamento anche per noi che guardiamo dando tutto il contributo che possiamo, non permettiamo che il futuro dei giovani sia questo”.
MIRKO CASADEI E LA DOTTORESSA PARSI: IL LORO COMMENTO SUL MALTEMPO IN EMILIA
Mirko Casadei nella giornata di ieri aveva parlato anche con i microfoni del Corriere della Sera, raccontando dove si trovava al momento dell’alluvione: «Ero a casa nelle prime ore di emergenza. C’era già stata una grande allerta che sembrava quasi esagerata, invece è arrivata dal mare una forte tempesta con onde altissime. Le vedevo dalla foce del fiume Rubicone. La mia casa si trova a poche centinaia di metri. Il mare non riusciva a ricevere il fiume in piena, carico dalle grandi piogge e respingeva l’acqua». Ha poi annunciato un grande evento musicale a breve proprio in favore delle vittime dell’alluvione.