Le femministe di Francia hanno deciso di fare causa al concorso Miss Francia, lo show che elegge la più bella della nazione (il titolo è al momento detenuto da Clemence Botino), accusato di promuovere valori sessisti. A farsi portavoce del movimento è Alyssa Ahrabare, dell’associazione “Osez le feminisme!”, che ha spiegato: «Ogni anno protestiamo contro questo concorso che diffonde valori sessisti, ma non cambia niente. Abbiamo quindi deciso di usare il diritto per fare avanzare la causa delle donne».



L’avvocata Violaine De Filippis-Abate ha invece deciso di presentare una denuncia al collegio dei probiviri del tribunale di Bobigny, per conto della stessa associazione femminista di cui sopra e di tre candidate respinte in quanto considerate non rientrante nei criteri stabiliti dagli organizzatori, e il ricorso, come riferisce il Corriere della Sera, è stato presentato nei confronti della Endemol, l’azienda che ogni anno produce la trasmissione televisiva poi mandata in onda sul primo canale, Tf1, uno dei più visti in assoluto del palinsesto televisivo d’oltralpe. Gli argomenti di maggiore contestazione sono diversi, a cominciare dal riconoscimento del carattere lavorativo della partecipazione, visto che le ragazze partecipano a delle selezioni e a delle prove che durano circa un mese e mezzo, periodo durante il quale non possono lavorare.



MISS FRANCIA ACCUSATO DA MOVIMENTO FEMMINISTA: ECCO CHE COSA VIENE CONTESTATO

C’è poi la questione dei criteri d’accesso: «In base al regolamento – spiega ancora l’avvocata di Osez le feminisme! – una candidata deve essere alta almeno 1 metro e 70, non fumare né bere alcol in pubblico avere un comportamento “elegante”, non avere tatuaggi più grandi di 3 centimetri, non fare ironia sulla politica in pubblico». Inoltre, chi vuole partecipare al concorso, non deve essere mai stata sposata ne tanto meno avere figli.

Il concorso di Miss Francia è stato spesso e volentieri oggetto di critica, come quando nel 2019 venne premiata la “non magrissima polinesiana Vaimalama Chaves”, ricorda il Corriere della Sera, ma forse anche per tale ragione gli ascolti sono restate negli anni comunque molto alti: basti pensare che l’ultima edizione, quella di dicembre 2020, incollò davanti ai televisori circa 9 milioni di francesi. Le tre ricorrenti chiedono un euro simbolico come danni subiti.