A Mattino5 il caso di Miss Velo, il concorso di bellezza organizzato negli scorsi giorni a Cinisello Balsamo, periferia di Milano, riservato solamente alle ragazze che indossano appunto il velo. Una delle organizzatrici di questo evento è stata intervistata in collegamento dal programma di Canale 5, spiegando: “Quando abbiamo lanciato il concorso lo abbiamo fatto per incoraggiare le ragazze che hanno messo il volo con scelta libera, è stata la prima domanda che abbiamo fatto a queste ragazze: quando volevano partecipare a questo concorso quando abbiamo fatto il colloquio, abbiamo chiesto se avessero messo il velo per libera scelta, è stata fra le prime domande”.
Poi ha proseguito: “E’ stato solo dare uno spazio, un posto, per incoraggiare queste ragazze che hanno scelto di indossare liberalmente il velo di dirlo finchè questa scelta fosse libera”. E ancora: “Hanno il diritto di essere orgogliose di andare avanti e di avere successo e anche di essere un membro importante che possa aiutare la società”.
MISS VELO, IL CONCORSO DI CINISELLO BALSAMO FA DISCUTERE A MATTINO5
Francesco Vecchi, il conduttore di Mattino5, fa comunque notare una cosa che ha fatto discutere l’opinione pubblica: “Nella didascalia di questo concorso, ha riportato un versetto del Corano sul velo, in cui si legge che per essere riconosciute e non essere molestate bisogna indossarlo, perchè questa frase che lega il velo alla molestia e viceversa chi non indossa il velo ha la possibilità di essere molestata?”. In collegamento anche la nota conduttrice Rita Dalla Chiesa, che sull’argomento ha spiegato: “Trovo tutto questo abbastanza ipocrita se posso esprimere la mia opinione, propagandistico”.
Quindi ha proseguito: “Già discriminare una donna a seconda di come porta il velo, la sua pagella scolastica e tutto il resto, è discriminazione, quindi non mi sembra che abbiano fatto un atto di accompagnamento psicologico alle ragazze queste signore che hanno deciso di fare il concorso, e poi vorrei capire per quale motivo per esempio ci sono moltissime ragazze che vorrebbero vivere all’occidentale ma che vengono discriminate fino al punto di portarle alla morte”.