Come prevedibile la decisione del presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, di concedere all’Ucraina i missili Atacms, razzi che permetterebbero a Kiev di colpire la Russia da lunga distanza, ha scatenato la reazione di Mosca, che è tornata a minacciare la possibilità dello scoppio della terza guerra mondiale, nonché di un conflitto nucleare. La Russia vede infatti la concessione di Biden, l’ultima a Zelensky prima del suo addio alla Casa Bianca, come un chiaro segnale di escalation, e soprattutto, un maggiore coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto che a inizio 2025 raggiungerà il terzo anno di scontri.
A sottolinearlo è in particolare il quotidiano Kyiv Independent, dove vengono riportate le dichiarazioni di diversi parlamentari russi in merito appunto ai missili americani forniti e Kiev. Le minacce maggiori e più importanti sono senza dubbio quelle di Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino, che ha accusato l’amministrazione americana uscente di voler continuare a gettare benzina sul fuoco per provocare una escalation e nuove tensioni.
MISSILI USA ALL’UCRAINA, PESKVO: “RUSSIA PREPARA RISPOSTE”
Per Peskov, eventuali attacchi a lungo raggio dall’Ucraina alla Russia con armi americane sarebbero un chiaro segnale del coinvolgimento della Nato, l’Alleanza Atlantica, nel conflitto fra Mosca e Kiev, di conseguenza la Federazione Russa sta per predisporre delle “varie risposte”. Per Vladimir Dzhabarov, senatore russo di vecchia data nonché ex colonnello di Putin, la concessione dei missili a stelle e strisce è un “passo molto importante” verso lo scoppio della terza guerra mondiale.
Simile il pensiero del membro del consiglio della Federazione, Andrei Klishas, che attraverso la sua pagina Telegram ha fatto sapere che l’occidente ha dato vita ad una nuova escalation il cui esito potrebbe essere la perdita totale dello “status di Stato” da parte dell’Ucraina, altre minacce tutt’altro che velate.
MISSILI USA ALL’UCRAINA, LE REAZIONI: “CONSEGUENZE CATASTROFICHE”
Parla invece di “conseguenze molto gravi” Leonid Slutsky, presidente della Commissione esteri, aggiungendo di essere certo che la Russia risponderà a tale concessione in modo più deciso, facendo quindi pensare a dei bombardamenti ancora più massicci rispetto a quelli già pesantissimi che si sono verificati in queste ore in Ucraina. La portavoce del ministro degli esteri, Maria Zakharova, si è invece rivolta al neo presidente americano Donald Trump, chiedendo che lo stesso possa risolvere il conflitto e soprattutto evitare uno scontro globale.
“Si tratta di una delle decisioni più provocatorie e impreviste” di sempre da parte della Casa Bianca, con possibili “conseguenze catastrofiche”, è infine il parere di Rossiyskaya Gazeta. Da segnalare che proprio stamane è giunto il primo bombardamento in Russia con i missili ATACMS forniti dagli Stati Uniti all’Ucraina. Secondo quanto riferito da Bloomberg, sarebbe stata costruita con successo una struttura militare situata a Karachev, a circa 130 chilometri di distanza dai confini ucraini. La notizia è riferita da una fonte militare ucraina ad RBC Ukraine, e rappresenta senza dubbio un primo coinvolgimento significativo degli Stati Uniti nel conflitto.