La Cina ha inviato sei aerei militari in Europa con una fornitura di missili, precisamente in Serbia. Nel dettaglio, come riferisce l’edizione online del Corriere della Sera, si tratta di velivoli dotati di HQ-22 SAM, che sono stati ordinati da Belgrado nel 2019 ma che sono giunti a destinazione solamente lo scorso sabato, 9 aprile 2022. Come sottolinea il quotidiano di via Solferino: “Sei grandi arerei militari cinesi sui cieli d’Europa avrebbero fatto notizia anche prima della guerra in Ucraina”, ma ora è logico che l’attenzione è ulteriormente richiamata, soprattutto perchè i velivoli sono stati consegnanti in tempi tutt’altro che “non sospetti”, in una nazione tra l’altro storicamente amica della Russia. I sei aerei consegnati sono degli Y-20 da trasporto che sono sbarcati presso l’aeroporto civile Nikola Tesla di Belgrado per consegnare una fornitura di missili HQ-22 SAM, acronimo di surface-to-air missile, ovvero, dalla superficie al cielo.



Gli Stati Uniti nel 2020 avevano cercato di dissuadere la Serbia dall’acquistarli , sottolineando che una mossa del genere non sarebbe stata vista di buon’occhio se la stessa nazione avesse voluto entrare nell’Unione Europea, ma evidentemente il governo di Belgrado, che è sempre stato storicamente vicino alla Russia ma nel contempo ha anche appoggiato l’Ue (due piedi in una scarpa come si suol dire), ha tirato dritto per la sua strada. Gli HQ-22 vengono utilizzati solitamente come contraerea, sia nei confronti di aerei ma anche elicotteri, droni nonchè missili balistici e da crociera.



AEREI MILITARI CINESI CON MISSILI SAM IN SERBIA: IL COMMENTO DI PECHINO

La loro gittata è di circa 170 chilometri in “lunghezza”, mentre in altitudine arrivano fino a 27 chilometri dal suolo. Sono considerati dagli esperti militari al pari dei Patriot americani e degli S-300 russi, anche se questi ultimi hanno un raggio operativo più lungo e una tecnologia più avanzata.

«i progetti di cooperazione Cina-Serbia non hanno nulla a che fare con la situazione attuale (in Ucraina, ndr)», ha commentato a Pechino il portavoce del ministero degli Esteri, aggiungendo che la flotta di Y-20 «ha consegnato regolari forniture militari». Il Corriere della Sera non esclude che l’Aeronautica militare di Pechino “abbia voluto mandare un segnale di forza e della sua capacità di montare un ponte aereo per il trasporto di qualsiasi tipo di materiale a lunghissima distanza”.