Missili: un accordo tra Francia e Italia per 700 Aster

Italia e Francia hanno raggiunto in queste ore un accordo per la produzione di missili antiaerei di media portata. Si tratterà concretamente di almeno 700 pezzi previsti, del tipo chiamato Aster 15 ed Aster 30, impiegati soprattutto nella difesa aerea come supplementari. A renderlo noto sarebbe stato il ministro francese della Forze Armate, parlando con l’emittente francese France 24, mentre in Italia la notizia è stata riportata da Ansa.



L’accordo tra Francia e Italia per i missili antiaerei, però, non è del tutto nuovo e sembra che tutto fosse in campo già da fine dicembre. La decisione di annunciarlo pochi giorni dopo l’incontro tra Guido Crosetto e Sebastian Lecornu (i ministri della Difesa, rispettivamente, italiano e francese), dunque, non avrebbe nulla a che fare con l’incontro stesso, secondo quanto dichiarato da Lecornu. Pochi giorni fa, infatti, si è discusso soprattutto di aiuti all’Ucraina e del rafforzamento dei fianchi Est e Sud. L’accordo tra Francia e Italia per i missili antiaerei del tipo Aster, “unico in Europa” secondo Lecornu, ha incluso anche l’Occar (Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti) ed Eurosam (produttore europeo dei missili, controllato da Mbda Italia, Mbda Francia e dall’azienda francese Thales).



Cosa sono i missili Aster e il nodo Ucraina

Insomma, sembra che l’accordo tra Francia e Italia per i missili antiaerei verterà soprattutto sul rafforzamento delle capacità difensive delle due nazioni. Ci vorranno almeno 4 anni perché l’ordine sia completo, e secondo quanto confermato dallo stesso Sebastian Lecornu non è un accordo che punta a rifornire con quei sistemi l’Ucraina. L’Opinion, infatti, aveva riportato una notizia per cui il rifornimento fosse destinato a Kiev, ccitando anche un valore di circa 2 miliardi di euro. Tuttavia, oltre a Lecornu anche Crosetto avrebbe fermamente smentito la notizia.



I missili Aster di tipo 15 e 30 sono unici in Europa e al mondo e raggiungerebbero una distanza, rispettivamente, di 30 e 120 km. Inizialmente possono essere controllati a mani tramite data link, mentre l’ultima parte del volo è guidata da un radar di prossimità. Si adattano bene sia all’uso di terra che a quello navale, ed in parte potrebbero essere impiegati dalle marine dei due paesi. A rendere unici questi due missili sarebbero, però, i sistemi PAF e PIF che gestiscono le fasi di volo, permettendo man mano che ci si avvicina all’obbiettivo, una maggiore precisione grazie a getti di aria compressa che fanno virare velocemente il sistema di difesa.