E’ tutto pronto affinchè la missione Dart della Nasa entri nel vivo. il Double Asteroid Redirection Test avverrà durante la prossima notte, precisamente alle ore 1:14 italiane fra lunedì 26 e martedì 27 settembre, ora in cui la sonda spaziale dell’agenzia americana andrà ad impattare contro Dimorphos, asteroide che veleggia sopra le nostre teste a ben 12 milioni di chilometri di distanza. Obiettivo della missione Dart, deviare la rotta dello stesso masso spaziale, un test per capire se, in caso di seria minaccia proveniente dallo spazio, i nostri sistemi di difesa saranno pronti appunto a rispondere ad un asteroide pronto a pioverci addosso.
La “navicella” della Nasa si scontrerà con Dimorphos alla velocità di 23mila chilometri all’ora, un impatto violentissimo che ovviamente disintegrerà la stessa sonda, e nel contempo, devierà il masso del meteorite che ricordiamo, orbita attorno ad un altro asteroide, leggasi Didymos. Il ‘sasso’ spaziale ha un diametro di circa 160 metri, grande più o meno come un campo di calcio e mezzo, e se tutto andrà per il verso giusto durante la notte che arriverà dovrebbe deviare il proprio cammino.
MISSIONE DART, SONDA CONTRO ASTEROIDE: UN EVENTO DA FILM
Ovviamente non si tratta di una reale minaccia per il nostro pianeta, ma in ogni caso la Nasa vuole effettuare questo esperimento per capire se possiamo proteggerci o meno quando realmente un asteroide punterà verso il nostro pianeta: come si suol dire in questi casi, meglio prevenire che curare.
La missione Dart è un esperimento altamente spettacolare, qualcosa che abbiamo visto solamente nei film, come ad esempio “Armageddon” o il più recente “Don’t Look Up”, anche se, come ricorda l’Agi, un asteroide importante ha già impattato con la terra quasi cento anni fa. Nel 1908 un super masso da 50 metri di dimetro cadde nella taiga siberiana, non troppo lontano da San Pietroburgo, rasando al suolo ben 2.150 chilometri quadrati di superficie. In attesa di scoprire come si concluderà l’esperimento Dart, ricordiamo che allo stesso partecipa anche un pizzico di Italia, leggasi i nanosatelliti LiciaCube che riprenderanno l’impatto straordinario, catturando le immagini della collisione.