Su Rete 4 arriva il 14 gennaio Missione in Oriente – Il brutto americano, alle ore 14.10. Il film è di genere drammatico ed è stato concepito negli Stati Uniti nel 1963, tratto da un romanzo scritto da William J. Lederer e Eugene Burdick. The Ugly American, questo il nome del film in lingua originale, è stato girato prettamente a Hollywood e si ispira alla Thailandia, con alcune riprese effettuate anche a Bangkok.
Il titolo cinematografico ha ottenuto due candidature ai Golden Globe per il miglior regista George Englund e il miglior attore in un film drammatico Marlon Brando, oltre ad aver vinto il riconoscimento di miglior montaggio sonoro da parte del Motion Picture Sound Editors’. La critica ha accolto la pellicola in maniera lusinghiera, con recensioni abbastanza entusiaste anche da parte del pubblico. Il lavoro è diventato una sorta di piccolo cult del cinema e ha ispirato i thailandesi nell’utilizzo del termine Sarkhan, appellativo beffardo e sarcastico del Paese stesso.
Missione in Oriente – Il brutto americano, George Englund alla regia
Alla regia ecco George Englund, grande amico di Marlon Brando e alla guida anche di La strada del crimine, Zachariah, Grande slalom per una rapina e del film televisivo Fino all’ultimo dollaro. Englund ha curato anche la produzione, con sceneggiatura da parte di Stewart Stern, fotografia di Clifford Stine, montaggio di Ted J. Kent e musiche di Frank Skinner.
Il protagonista principale è proprio Marlon Brando, vincitore di due Premi Oscar per Fronte del porto e Il padrino e di cinque Golden Globe, oltre a tre Premi BAFTA e svariati altri riconoscimenti a livello globale. Viene affiancato dal giapponese Eiji Okada, noto per Hiroshima mon amour, Odissea sulla Terra e Indagine su una ninfomane. Il cast è completato da Sandra Church, Pat Hingle, Arthur Hill, Jocelyn Brando e Kukrit Pramoj.
Missione in Oriente – Il brutto americano, la trama
La trama della pellicola è ambientata nello stato asiatico di Sarkhen, situato nell’area sud-orientale e non esistente. Da queste parti, la battaglia tra il governo appoggiato dagli americani e il partito comunista si fa sempre più aspra. In questo scenario, l’ambasciatore Carter MacWhite vuole difendere i diritti della democrazia e chiede al leader dei nazionalisti Deong di cooperare per dare un nuovo volto al territorio.
Tuttavia, Deong ha paura che MacWhite nasconda l’intento di proteggere i filo-americani guidati da Kwen Sai. La mediazione di MacWhite non sembra andare a buon fine e Deong si rende conto di essere a rischio a causa di un complotto. Il nazionalista viene ucciso durante un attentato dopo aver scoperto gli intrighi dei comunisti e MacWhite mostra tutto il suo desiderio di pace. Nonostante ciò, il percorso verso la concordia appare lungo e laborioso.