CDM APPROVA MISSIONI INTERNAZIONALI PER IL 2023: ECCO DOVE
Non solo Decreto Lavoro e Assegno di inclusione, il CdM del 1 maggio ha deliberato la prosecuzione delle missioni internazionali e delle iniziative di cooperazione allo sviluppo in corso e l’avvio di nuove missioni internazionali per il 2023: la corposa nota stampa di Palazzo Chigi informa che su proposta della Premier Giorgia Meloni e del Ministro degli Esteri Antonio Tajani, nel Consiglio dei Ministri di oggi il Governo ha dato il via libera alle missioni internazionali, previa comunicazione al Presidente della Repubblica.
Ebbene, le nuove missioni per l’anno 2023 riguardano la partecipazione dell’esercito italiano nelle seguenti zone del mondo: missione UE denominata European Union Military Assistance Mission in Ucraina (EUMAM Ucraina, si tratta della missione di assistenza militare EUMAM Ucraina, il cui obiettivo principale è fornire addestramento alle forze armate dell’Ucraina nel territorio degli Stati membri dell’Unione europea). Seconda missione Ue a cui continuerà ad aderire l’Italia è la European Union Border Assistance in Libya (EUBAM Libia); missione UE denominata European Union Military Partnership Mission in Niger (EUMPM Niger) e infine anche la missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Burkina Faso.
MISSIONI INTERNAZIONALI ITALIA, MELONI CONFERMA LA LINEA NATO
Con questa conferma arrivata in CdM, il Governo Meloni prosegue nella linea completamente pro-Nato come evidenziato dai vari interventi di questi primi 6 mesi di permanenza a Palazzo Chigi: dal Sahel all’Ucraina, passando alla Libia ma non solo, il Governo di Centrodestra conferma l’allineamento sull’asse atlantista.
La delibera del Consiglio dei Ministri è accompagnata da una relazione analitica che ha il fine di rispondere a due esigenze principali: in primis, «riferire alle Camere sull’andamento delle missioni internazionali delle Forze armate e delle Forze di polizia, nonché sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, per il periodo 1° gennaio 2022 – 31 dicembre 2022, riportando, nelle schede allegate per ciascuna missione, le informazioni di sintesi». In secondo luogo, la delibera serve per «indicare le missioni internazionali che il Governo intende proseguire nel periodo 1° gennaio 2023-31 dicembre 2023, nonché gli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione da porre in essere nel medesimo periodo». Come sottolinea ancora il Governo nel comunicato stampa finale del CdM 1 maggio, in merito alla prosecuzione delle missioni internazionali in corso, «l’Italia, in considerazione del complesso quadro geo-strategico, contraddistinto da persistenti e duraturi fattori di instabilità e aggravato dal conflitto russo-ucraino, continua a operare nella zona del cosiddetto Mediterraneo allargato. All’esterno del Mediterraneo allargato, permane l’esigenza di mantenere una presenza navale nell’area indo-pacifica». La strategia degli aiuti militari italiani resta la medesima di questi decenni: «tradizionale adesione alle iniziative delle Organizzazioni Internazionali di riferimento per il nostro Paese (ONU, NATO, EU), non tralasciando la possibilità di cooperare, all’interno di coalizioni ad hoc, con Paesi e attori con i quali condividiamo rapporti di collaborazione o alleanze».