Gli attivisti della “libertà medica” hanno un nuovo obiettivo: limitare le vaccinazioni per i figli. La battaglia è in corso in Mississippi, lo Stato americano con un alto tasso di vaccinazione infantile. Un giudice federale ha ordinato di consentire ai genitori di rinunciare ai vaccini per motivi religiosi. Per oltre quarant’anni, il Mississippi ha avuto uno dei requisiti di vaccinazione scolastica più severi della nazione e i suoi alti tassi di immunizzazione infantile sono stati motivo di orgoglio. Ma a luglio lo Stato ha iniziato a esonerare i bambini dalle vaccinazioni se i genitori adducono obiezioni religiose, dopo che un giudice federale si è schierato con un gruppo di “libertà medica”. Come evidenziato dal New York Times, 2.100 scolari sono ufficialmente esentati dalle vaccinazioni per motivi religiosi; altri 500 sono esentati perché la loro salute impedisce la vaccinazione. Ma per il dottor Daniel P. Edney, ufficiale sanitario dello Stato, se il numero totale di esenzioni supererà le 3.000 unità, il Mississippi tornerà ad affrontare il rischio di malattie mortali che oggi sono solo un ricordo.
«Negli ultimi 40 anni, il nostro obiettivo principale è stato quello di proteggere i bambini a più alto rischio di morbillo, parotite, rosolia e poliomielite e quei bambini che hanno malattie croniche che li rendono più vulnerabili». Quindi, la decisione del giudice federale è «una pillola molto amara da ingoiare». Ma il Mississippi non è un caso isolato. Gruppi di medici e religiosi stanno prendendo di mira anche gli obblighi vaccinali nelle scuole per l’infanzia, a lungo considerato il fondamento della difesa nazionale contro le malattie infettive. Il giudice ha reso definitiva la sua sentenza in agosto, stabilendo che l’obbligo di vaccinazione del Mississippi aveva violato i diritti costituzionali dei querelanti, che secondo il giudice avevano «sincere convinzioni religiose sulla vaccinazione». Il dottor Edney ha detto di aver deciso di non fare appello. Ha detto che temeva che il caso sarebbe arrivato alla Corte Suprema e che l’obbligo di vaccinazione dello Stato sarebbe stato completamente annullato.
USA, BATTAGLIA CONTRO VACCINAZIONI FIGLI
Sfide legali simili sono state intraprese in California, Connecticut, Maine, New York e West Virginia con l’obiettivo di annullare completamente l’obbligo di vaccinazione. C’è anche la disponibilità a sottoporre la questione ad una Corte Suprema sempre più favorevole alle argomentazioni sulla libertà religiosa. Stando a quanto riportato dal New York Times, i querelanti sostengono che le loro obiezioni religiose derivano in parte dall’uso di tessuto fetale nello sviluppo dei vaccini. Alcuni vaccini per l’infanzia, tra cui quelli che proteggono dalla varicella e dalla rosolia, sono stati sviluppati con cellule ottenute da feti abortiti all’inizio degli anni ’60. La spinta legale arriva mentre le esenzioni dai vaccini per l’infanzia hanno raggiunto un nuovo massimo negli Stati Uniti, secondo un rapporto pubblicato il mese scorso dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie. Il 3% dei bambini che sono entrati all’asilo l’anno scorso ha ricevuto un’esenzione, secondo il CDC., rispetto all’1,6% dell’anno scolastico 2011-2012.
Un’ampia maggioranza di cittadini americani continua a credere nel valore dei vaccini per bambini. Ma in un sondaggio del Pew Research Center condotto a marzo, il 28% degli intervistati ha affermato che i genitori dovrebbero poter scegliere di non vaccinare i propri figli, con un aumento di 12 punti percentuali rispetto a quattro anni fa. «È un gioco pericoloso quello a cui stiamo giocando. Se eliminiamo l’obbligo di vaccinazione nelle scuole, il morbillo sarà la prima malattia prevenibile da vaccino a tornare, e tornerà a farsi sentire. Perché dovremmo mettere di nuovo i bambini in pericolo?», ha dichiarato il dottor Paul A. Offit, direttore del Vaccine Education Center del Children’s Hospital di Philadelphia al New York Times. Per gli esperti di salute pubblica lo scopo delle vaccinazioni è proteggere intere comunità, quindi rendere l’immunizzazione una scelta personale mette a rischio le persone vulnerabili, comprese quelle che non possono vaccinarsi per motivi medici.