L’Edizione 2020 dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano è iniziata a fine febbraio, contestualmente all’esplosione dell’emergenza Covid-19 nel nostro Paese. Ci siamo quindi ritrovati a modificare in corsa gli obiettivi della Ricerca e ad aggiungere un filone specifico sull’impatto dell’emergenza sul nostro settore, che abbiamo inserito in un contesto più ampio di evoluzione legata a una maggiore attenzione per gli aspetti di sostenibilità – economica, ambientale e sociale – in cui la logistica si trova ad affrontare le sfide più importanti.



Abbiamo dialogato e intervistato decine di direttori logistica di aziende committenti e manager di fornitori di servizi logistici, chiedendo: come state affrontando questa situazione? Quali sono gli impatti sulla vostra capacità produttiva logistica? Come state reagendo per ridurre questi impatti? Come state cambiando le vostre strategie in funzione di una domanda impazzita e difficilmente prevedibile? Quali sono gli scenari futuri per il nostro settore?



Volendo sintetizzare come ci siamo sentiti ascoltando le parole e le risposte di queste persone: orgogliosi di essere logistici! Abbiamo visto manager lavorare giorno e notte per far fronte a questa situazione, con un approccio etico e responsabile, mettendo al primo posto non il profitto o i conti economici dell’azienda, ma la tutela dei lavoratori contestuale alla necessità di offrire un servizio chiave per il funzionamento di tutte le filiere (pensate soltanto ai rifornimenti di medicinali per gli ospedali o alla distribuzione degli alimenti e dei beni di prima necessità). Ci hanno raccontato di lavoratori che hanno sfidato paure, rischi di contagio, consapevolezza di dover stare lontani da genitori o nonni anziani, per il senso del dovere e per poter portare prodotti e merci dove servivano. Ci hanno parlato di collaborazione tra produttori e fornitori, tra competitor dello stesso settore, pur di superare insieme questo momento.



Stiamo parlando di un settore che incide più del 7% del Pil e di una logistica conto terzi (fatta da circa 80.000 imprese) che ha un fatturato di 85 miliardi di euro circa e genera lavoro per centinaia di migliaia di persone. Un settore che è cruciale per il corretto funzionamento di tutte le filiere merceologiche e che ha dimostrato tutta la sua importanza (e la sua responsabilità!) in un momento così delicato e drammatico. Un settore che sta lavorando con costi molto più elevati per diversi fattori contingenti e che già si trovava a lavorare con marginalità risicate, con il rischio concreto di conseguenze negative per tante aziende che vi operano.

Emerge quindi con forza la cresciuta consapevolezza della rilevanza della logistica per le aziende e per il Sistema Paese (come ha detto il collega Marco Melacini in un’intervista: la logistica si è dimostrata una nuova “corsia” al servizio del Paese), per cui servirebbe equiparare la logistica a servizio essenziale per tutto il periodo della crisi. Ma affinché lo sforzo di questi mesi non sia vano è fondamentale sostenere le aziende della logistica conto terzi, in termini di liquidità, ma anche dal punto di vista economico.

L’aumento dei costi e la necessità di continuare a mantenere i livelli occupazionali necessita di un reale supporto economico che può avvenire attraverso una decisa decontribuzione del costo del lavoro. Non meno importante è il supporto al miglioramento delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e di incentivo agli investimenti richiesti per seguire il cambiamento descritto.

In questa occasione particolarmente significativa, la Festa del Lavoro, rivolgiamo un grande applauso e un sentito ringraziamento a tutti i lavoratori – gli eroi – della logistica!

Leggi anche

VACCINI COVID/ Dalla Corte alle Corti: la neutralità che manca e le partite aperteINCHIESTA COVID/ E piano pandemico: come evitare l’errore di Speranza & co.INCHIESTA COVID BERGAMO/ Quella strana "giustizia" che ha bisogno degli untori