Giuseppe Galano, presidente regionale Aaroi (Associazione anestesisti rianimatori italiani) e responsabile del servizio 118, attraverso le colonne de “Il Mattino” di domenica 5 giugno 2022 ha lanciato l’allarme sul mix di alcol e droga che sempre più spesso porta i ragazzi minorenni a rischiare la vita. In prima battuta, l’esperto ha sottolineato come le telefonate al 118 siano aumentate del 20 per cento rispetto agli standard ai quali si è abituati e le ragioni di questo fenomeno sono probabilmente molteplici: “È chiaro che due anni di lockdown hanno prodotto danni non di poco conto sulla psiche degli adolescenti. Privati degli amici, e della loro normale socialità, è come se adesso volessero rifarsi del tempo perduto esasperando il modo di divertirsi. E rendendolo assai pericoloso. La fascia di età maggiormente a rischio è quella che va dai 14 ai 17 anni. Negli ultimi tempi posso assicurarvi che ne abbiamo salvati parecchi, in alcuni casi davvero presi per i capelli”.



Il professor Galano ha evidenziato che se tanti giovanissimi sono sopravvissuti al mix potenzialmente letale di alcol e droga è soprattutto grazie all’abilità, alla prontezza, alla tenacia e alla passione che gli operatori del 118 mettono nel loro faticoso lavoro quotidiano. Adesso, in tal senso, si avvicina la stagione più “calda”: L’estate, statisticamente, da questo punto di vista rappresenta il periodo dell’anno più pericoloso che ci sia. Chiudono le scuole, arrivano le vacanze e i ragazzi si scatenano. Vogliono essere finalmente liberi, hanno gli arretrati da smaltire, le serate con gli amici, in particolare nel fine settimana, diventano il momento migliore per sballarsi e poco importa se poi – quasi sempre – stanno male”.



ALCOL E DROGA, IL MIX POTENZIALMENTE LETALE IN VOGA TRA I MINORI: PARLA IL PROF. GALANO

Sempre su “Il Mattino”, il dottor Galano ha tenuto a precisare come i tempi siano, purtroppo, cambiati anche in relazione al consumo di alcol e, soprattutto di droga: “Una volta eravamo chiamati a fare i conti con l’abuso di sostanze più o meno classiche – dall’eroina alla cocaina, per citarne solo un paio -. Le conoscevamo e sapevamo bene come trattare il paziente in caso di overdose. Oggi ci sono le droghe sintetiche, le quali non sempre rispondono agli antidoti. Non sempre sappiamo quale potrebbe essere quello giusto, visto che si tratta di sostanze a noi sconosciute e sempre diverse”.



Di fatto, le nuove droghe stanno disorientando i medici, che si trovano spesso a ingaggiare un duello disperato contro il tempo: “Talvolta davvero la vita di questi ragazzi dipende da una manciata di minuti. E i cocktail di sostanze di cui fanno uso complicano non poco il nostro lavoro: ci muoviamo alla cieca, andiamo per tentativi fino a quando non identifichiamo l’antidoto finalmente efficace. Se all’abuso di droga aggiungono pure l’alcol, il rischio di non farcela purtroppo c’è”.