E’ possibile ricevere sia una dose di vaccino Pfizer che una di AstraZeneca? La domanda nelle ultime settimane è stata spesso sottoposta agli esperti i quali si sono detti nella gran parte dei casi scettici rispetto ad un possibile “mix” di vaccini, consigliando quindi di procedere sulla strana iniziale. In Gran Bretagna però, come spiega Adnkronos, da oggi prenderà il via un lungo studio che sarà eseguito su un campione di 800 volontari dai 50 anni in su i quali riceveranno dosi dei due diversi vaccini. Lo studio in questione, unico nel suo genere, durerà 13 mesi e sarà condotto in diversi siti dell’Inghilterra. prevede otto differenti versioni con un gruppo di volontari che riceveranno un mix di dosi dei vaccini Pfizer e AstraZeneca nell’arco di 28 giorni o 12 settimane ed un altro gruppo che riceveranno due dosi di ciascun vaccino sempre nel medesimo arco di tempo.



Gli scienziati intendono capire quali saranno i gruppi di volontari che riusciranno a sviluppare i migliori anticorpi contro il Covid, usando due vaccini diversi o una loro combinazione. In caso di successo dello studio, il governo britannico potrebbe decidere di modificare la propria strategia di vaccinazione previo via libera delle autorità sanitarie.



MIX VACCINI PFIZER-ASTRAZENECA? IL COMMENTO DI LOCATELLI SULLO STUDIO UK

Al momento non è ancora consentito l’impiego di vaccini diversi su singoli pazienti. Al test, si precisa, non prenderanno parte i cittadini che hanno già ottenuto la prima dose di uno dei due vaccini anti-Covid, Pfizer o AstraZeneca. Sullo studio in UK basato sull’uso in combinazione di 2 dosi di diversi vaccini ed avviato dall’Università di Oxford è intervenuto oggi anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, intervenendo su Sky TG24, commentando, alla luce dei dati attualmente disponibili: “I dati si riferiscono a un uso costante, tra la prima e la seconda vaccinazione, dello stesso tipo di vaccino. Andare ad esplorare situazioni alternative mi sembra significativamente aleatorio. Non dico che non possa funzionare, però starei su una strada solida e consolidata”. Una posizione ben chiara, quella avanzata da Locatelli e condivisa da altri esperti nostrani. Intanto i primi risultati dello studio britannico potrebbero giungere già entro il prossimo giugno, fornendo così i primi eventuali riscontri. Nel frattempo la campagna di vaccinazione proseguirà normalmente con un singolo vaccino a persona.

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