Il mix di vaccini non viene valutato positivamente da tutte le voci del mondo medico-scientifico. A non trovarsi in accordo con quanto autorizzato dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) è proprio il suo ex direttore generale, Luca Pani, il quale, sulle colonne del quotidiano “Il Foglio”, scrive frasi che non lasciano dubbi interpretativi in merito al suo pensiero: “Il mix vaccinale è incomprensibile e irrazionale. È una scelta basata su studi e dati deboli e rischia di rivelarsi presto un pericoloso boomerang. Il comunicato e la decisione della Cts dell’Aifa sono inspiegabili e incomprensibili, pur con tutta la buona volontà di immedesimarsi nei ragionamenti di una Commissione di cui ho fatto parte per un quinquennio”.
Il docente della University of Miami negli Stati Uniti d’America e a Modena in Italia ha sottolineato come sia stato fatto un gran caos comunicativo attorno al vaccino AstraZeneca, asserendo che mettere una pezza sopra l’altra non ha fatto altro che trasformare la saga connessa al siero anglo-svedese in un mostro “figlio della paranoia e dell’avversione alla responsabilità. Il danno più preoccupante è la gravissima perdita di credibilità delle agenzie regolatorie dei medicinali, che dovrebbero promuovere e proteggere la salute umana grazie all’uso corretto dei prodotti farmaceutici”.
MIX VACCINI, PANI NON CONDIVIDE: “PROTOCOLLO APPROVATO IN TUTTA FRETTA”
L’ex direttore generale di Aifa, in merito ad AstraZeneca, ha sottolineato su “Il Foglio” come si sia registrato un autentico tutti contro tutti, andato in scena a colpi di tweet stizziti di domenica mattina o procedimenti discutibili il giorno seguente. Ha poi rammentato che l’Ema (Agenzia europea dei medicinali), visti i molti elementi di disinformazione in merito alla valutazione scientifica del vaccino incriminato, è stata costretta a ribadire che il rapporto rischi-benefici resta positivo, confermando il valore della sua autorizzazione per tutta la popolazione, indipendentemente dall’età. Tuttavia, a quel punto, “la frittata era già fatta, soprattutto nel nostro Paese. Andavano poi non abbandonati nel limbo di una indecisione angosciante le centinaia di migliaia di pazienti che attendono la seconda dose, da mesi”. Così, il giorno successivo all’annuncio dell’Ema, Aifa ha inteso approvare in tutta fretta un protocollo di vaccinazione mista per i cittadini aventi meno di 60 anni.