La vita così come la morte di Moana Pozzi è avvolta nel mito. Figlia di un ricercatore nucleare e una casalinga ligure, fece il suo esordio nel mondo della pornografia nel 1982. Mai i suoi genitori avrebbero pensato che la vita della loro bambina si sarebbe intrecciato a quel mondo che allora era un vero e proprio tabù. Nel suo libro ‘La filosofia di Moana’, Moana raccontò proprio alcuni aspetti della sua infanzia, svelando che: “Di sera non mi facevano uscire e io scappavo dalla finestra, mi proibivano di leggere libri spinti (Moravia era considerato osceno) e io lo facevo di nascosto, mi obbligavano a vestire da collegiale e io, uscita da casa, correvo da una mia amica a mettermi minigonna e tacchi alti. Non vedevo l’ora di diventare maggiorenne e di essere finalmente libera!”.



Moana Pozzi, quando fu allontanata da un programma per bambini su Rai 2

Ribelle, controcorrente, Moana Pozzi non ha mai avuto paura di dire la sua. Quando nel 1982 le venne affidata la conduzione di ‘Tip Tap Club’ su Rai2, un programma pomeridiano dedicato ai bambini, l’opinione pubblica si scandalizzò. Il lavoro di attrice hard e quello di conduttrice di uno show per bambini erano inconciliabili per il pensiero di allora, così alla fine venne allontanata dal programma. Come ricorda agi.it, la Pozzi rilascò un’intervista a Roberto D’Agostino e riportata su Dagospia in cui dichiarò: “Io faccio tante altre cose che esulano dalla pornografia, fin da quando ho iniziato la mia carriera: interpretavo film porno, poi partecipavo a una trasmissione in tivù. Io credo di avere avuto il merito di dimostrare che questa separazione, volendo, non c’è. Dipende dalla persona; perché poi vedi che tante altre ragazze che fanno il mio stesso lavoro, non riescono ad andare al di là di quello. E’ bello essere un’artista che fa tante cose, no?”.

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