Trent’anni dalla morte della pornodiva Moana Pozzi, ma ancora tante speculazioni. La sua improvvisa e prematura scomparsa ha suscitato nel tempo infatti delle teorie del complotto secondo cui la donna fosse in realtà ancora in vita. A chiarire nuovamente la vicenda, in una intervista a La Stampa, è stata la mamma Rosanna Alloisio, oggi ottantaduenne. “Le leggende sono false, la morte è vera. Ho tutti i documenti. Scoprì di avere un tumore al fegato al ritorno da un viaggio in Africa. Era stanca, con gli occhi giallicci. Sette mesi dopo non c’era più”, ha ricordato.



Gli ultimi cinque mesi di vita della donna furono trascorsi all’Hotel Dieu di Lione. Era l’inizio della fine, anche se l’attrice sperava di potere guarire. “Una volta mi disse che la nonna era venuta a trovarla. Ma la nonna Rossana era morta. Lei insisteva. Era la morfina. Io non avevo capito che la malattia fosse così grave. Parlavamo del futuro, di tornare a casa. Prima che morisse sono uscita a comprarle i dolcetti che amava, al ritorno mi disse che li avrebbe mangiati l’indomani”.



Moana Pozzi, il ricordo sempre vivo della mamma Rosanna Alloisio

La Procura di Roma nel 2004 ha anche aperto una inchiesta per stabilire la verità sulla drammatica scomparsa di Moana Pozzi. Il certificato di morte dell’attrice hard fu mostrato solo per la prima volta l’anno successivo da Chi l’ha visto. A spiegare il perché non ci sia una tomba su cui piangerla è stata proprio la mamma Rosanna Alloisio. “Moana odiava i cimiteri. Quando si trattava di dare a salutare dei parenti, lei mi pregava di non portarla con me. E io non voglio che nessun posto per lei, adesso, possa ricordarle un cimitero”.



È così che quotidianamente ricorda la figlia. “Lei è qui con me, le parlo tutte le mattina. Alla sera recito il rosario e preghiamo. Era profondamente religiosa. Io credo nell’aldilà. La sua camera da letto è diventata la mia, col letto a baldacchino. Tengo sul comodino il libro che aveva lei e il fiocco azzurro con cui si legava i capelli”, ha concluso.