Sono passati 25 anni dalla morte di Moana Pozzi e Rocco Siffredi ne traccia un ritratto diverso da quello a cui siamo abituati. L’attore porno non è ad esempio d’accordo con il pensiero di Fulvio Abbate, secondo cui la pornostar era «una squillo che ha avuto la fortuna di diventare una diva». Per Siffredi invece «era quasi asessuata. Oggi l’intrattenimento per adulti è molto amplificato, estremo. E Moana non era una persona estrema». L’attore, regista e produttore di film per adulti ne ha parlato a Novella 2000, spiegando che per lui Moana è «assolutamente insostituibile», motivo per il quale l’Italia l’ha divinizzata. «Lei è stata la prima donna, non senza difficoltà, ad aprire il mondo del porno alle famiglie italiane». Una qualità unica della pornostar per Rocco Siffredi era il fatto di non essere mai volgare. Ma fatica a paragonarla alle attrici porno di oggi. «Ad esempio: Malena se la mangia». Ma Moana Pozzi «compensava con bellezza ed eleganza la mancanza di sessualità esplicita e spinta».



ROCCO SIFFREDI SU MOANA POZZI “ERA QUASI ASESSUATA”

Rocco Siffredi nell’intervista a Novella 2000 su Moana Pozzi ha rivelato un aneddoto che conferma la diversità della pornostar rispetto alle sue colleghe, dell’epoca e di ora. Riguarda le riprese del suo primo film americano. «Lei arrivò sul set, io prima dovevo girare una scena con due note pornostar americane, e Moana, dopo aver assistito alla scena, venne da me e mi disse una frase, che per me è storica: “Ma è pazzesco, queste sono veramente assatanate”. E io le risposi: “No, questo è il vero porno”». L’attore, regista e produttore di film porno ha infatti raccontato che quando giravano pellicole a luci rosse in Italia quasi mai lo toccava. «Non era partecipe con passione, nel senso più fisico e sessuale del termine. Proprio non le interessava». La sua scomparsa, avvenuta all’età di appena 33 anni, ha alimentato diverse leggende. A tal proposito Rocco Siffredi ha spiegato: «Ne ho sentite e lette tante. Ma la realtà è semplice: è morta di un tumore che in pochi mesi l’ha portata in cielo. Non è nascosta chissà dove, e non è morta di Aids, come ho letto su Internet e su altri giornali italiani».

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