C’è una cosa di cui Moby si vanta e non riguarda la sua carriera, ma il presidente americano Donald Trump e «quella volta che, da ubriaco e per gioco, gli sono corso addosso strofinando il mio pene flaccido contro la giacca». Ne parla a Repubblica, spiegando che non si sarebbe mai aspettato che quell’uomo sarebbe arrivato alla Casa Bianca. Nei confronti del tycoon è tutt’altro che tenero. Lo definisce infatti un «personaggio imbarazzante» insieme ad altri che ci sono nel governo. «Perché non si mette da parte e lascia parlare scienziati e dottori?», aggiunge l’artista. Poi rincara la dose di attacchi nei confronti del presidente americano: «Trump ha trascorso gran parte della sua esistenza nella menzogna. Odia la verità. Odia l’evidenza. Ama i social media. Trump cerca di sfidare l’universo. Ma la natura è il vero boss del casinò e alla fine vince sempre». Ma Trump gli riporta alla mente il capitano Achab del romanzo Moby Dick: «È il marinaio all’inseguimento della balena bianca, colui che inchioda la moneta all’albero maestro della baleniera Pequod e sfida il suo equipaggio, e la natura, a tutti i costi».



MOBY, IL NUOVO ALBUM E LA BUGIA AMERICANA

Ma Moby nell’intervista a Repubblica parla anche di meditazione, buddismo, lotta per i diritti civili, veganesimo e ovviamente pure del nuovo album in uscita. A proposito del suo nuovo progetto musicale: «Mi do da solo del pazzo per aver inciso un album nel 2020. C’è qualcuno che ascolta ancora dischi?». Ma la musica è speranza: «È un pugno di molecole che cambia il mondo». E non manca una critica all’America. Terra del sogno o del grande inganno? «L’America oggi è una bugia che ti fa stare bene». Ma Moby ha raccontato anche un retroscena molto personale. Di quella volta che camminando nel sonno si ritrovò per caso a liberare la madre, che era minacciata in cucina da un uomo con cui usciva. «Mi stava puntando un coltello alla gola, poi sei apparso tu», gli disse. Ma non ritiene di esserle apparso come un angelo, bensì come «un diavolo in cerca di redenzione». E quando pensa alla sua prossima lotta l’artista tira in ballo la sua infanzia. «Vorrei tornare indietro e salvarmi. O salvare tutti».

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