Ha fatto il giro del web la vicenda della ragazza di origini italiane ma nata all’estero, una modella che è venuta in Italia a vivere e lavorare a marzo di un anno fa, e he stava ultimando i documenti per la richiesta della sua cittadinanza. Purtroppo sul suo cammino ha incontrato un uomo, denunciato poi alla Procura di Milano, che la costringeva a prostituirsi sotto l’effetto di cocaina e benzedrine. L’aguzzino viene descritto come un pr milanese ma l’avvocato della modella, Alexandro Maria Tirelli, ci ha tenuto a precisare a Lombardia Criminale su TeleLombardia: “L’attacco non deve essere rivolto al mondo della moda, si è detto impropriamente pr, questo soggetto è uno dei classici ‘satelliti’ del mondo della moda, non è un personaggio, è un soggetto che gravita e che cerca di utilizzare determinati meccanismi per fare suoi interessi, non è un soggetto interno alla moda”.



Quest’uomo avrebbe ricattato la modella con la questione della cittadinanza, obbligandola appunto a vendere il suo corpo: “La ragazza non è in Italia desso – ha proseguito l’avvocato – ma presto ci dovrà tornare perchè ovviamente sarà sentita in procura e ci saranno dei momenti giudiziari importanti perchè ritengo che un fatto del genere ricada sulla disciplina del codice rosso. Mi sembra abbastanza ovvio – ha proseguito il legale – che la procura richiederà una misura cautelare verso questo signore perchè è abbastanza provata sia l’esigenza e il pericolo di reiterazione quanto quello di un probabile occultamento delle prove, quindi credo che alla fine si arriverà a fare l’incidente probatorio poi si vedrà, la ragazza spiegherà e racconterà, si porteranno in procura documenti”.



MODELLA COSTRETTA A PROSTITUIRSI A MILANO: “HA AMMESSO LE SUE COLPE…”

Secondo l’avvocato della modella costretta a prostituirsi sembrerebbe esservi un quadro piuttosto chiaro: “Lo sguardo di tutti gli elementi porta ad un quadro univoco, non vi è alcuna interpretazione dubbia. C’è stato un avvicinamento poi una sorta di relazione con il persecutore aguzzino che poi si è trasformata in sfruttamento, un ricatto per farle avere la cittadinanza italiana”.

E ancora: “Dopo la fuga della ragazza questo signore addirittura ammetteva le sue condotte, abbiamo molti appigli e molti elementi di conforto e sostegno della storia, non ci troviamo di fronte semplicemente ad una narrazione astratta, c’è un quadro abbastanza intrecciato e importante dal punto di vista indiziario, mi sento sereno”.