Attraverso la dichiarazione dei redditi con il modello 730, le famiglie possono decidere di detrarre dalle tasse anche il canone di locazione per l’affitto dell’appartamento in cui dimorano. Ma per poter recuperare le spese è necessario che il contratto d’affitto sia stato registrato con il modello registrazione locazione immobili, il cosiddetto modello RLI all’Agenzia delle Entrate.
Modello 730: per la detrazione dell’affitto è necessaria la residenza?
Tutte le informazioni compariranno già all’interno del modello 730 precompilato del contribuente, quindi sarà più semplice svolgere i calcoli. La detrazione per l’affitto dipende anche dalla tipologia di contratto e dal reddito complessivo del contribuente. Infatti il contratto di locazione registrato, l’autocertificazione per dimostrare l’utilizzo dell’immobile come abitazione principale, sono elementi necessari affinché venga perfezionato il recupero del 19% delle spese sostenute per il canone di locazione. È bene precisare, onde evitare qualsiasi dubbio o errore, che non serve essere residenti in questa sede, ma basta semplicemente aver trasferito il domicilio.
Modello 730: a quanto ammonta la detrazione?
Le detrazioni non sono cumulabili quindi conviene applicare la detrazione più vantaggiosa in termini economici. Per poter comprendere esattamente tutte le opzioni disponibili nel proprio caso, è necessario rivolgersi ad un professionista come un CAF o intermediario abilitato e comprendere quale soluzione fa maggiormente comodo.
La detrazione segue un ammontare ben preciso di 300 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71, i 150 euro se invece il reddito complessivo è superiore al primo tetto massimo ma inferiore a 30.987,41 euro. Inoltre se esistono dei cointestatari del contratto di locazione, la detrazione spetta nella misura del 50% a ciascuno in relazione al proprio reddito. Per i giovani tra i 20 e 31 anni la detrazione è pari a 495,80 euro se si rientra nella prima fascia, è di 247,90 euro se il reddito complessivo non supera i 30.987,41 euro.