Come sappiamo dal 15 maggio siamo in periodo di dichiarazione dei redditi e coloro che dovranno ricevere la busta paga di luglio e hanno spedito puntualmente il modello 730 entro il mese di maggio, potranno ottenere il rimborso che spetta per legge. Esiste però un piccolo dettaglio da non dimenticare, infatti un piccolissimo errore potrebbe causare la perdita del rimborso IRPEF al 19% nel mese di luglio. Cosa potrebbe accadere dopo?



Modello 730: l’errore che rischia di rallentare il rimborso

Tutti coloro che hanno presentato la propria dichiarazione dei redditi entro il mese di maggio 2023, hanno diritto a ricevere i primi rimborsi a partire dal mese di luglio 2023.

Coloro che però hanno dimenticato un piccolo passaggio potrebbero non ottenere il rimborso, stiamo parlando di coloro che hanno dimenticato di inserire un conto corrente per l’accredito dei fondi.



Naturalmente si tratterebbe di un errore materiale che non eliminerà il diritto ad ottenere il rimborso, ma l’attesa sarebbe certamente superiore rispetto alla media. Infatti ad oggi è necessario inviare il proprio IBAN del conto corrente all’Agenzia delle Entrate.

Se dunque ci si dovesse rendere conto della presenza di un errore di questo genere, sarà necessario agire prima che l’Agenzia delle Entrate predisponga l’assegno così da non allungare i tempi. Per l’evasione dei fondi. Il conto corrente dovrà dunque essere intestato al destinatario del rimborso oppure al cointestatario.



Modello 730: chi potrà ricevere i primi rimborsi a luglio

Per inserirlo bisogna accedere al portale dell’Agenzia delle Entrate attraverso le proprie credenziali di identità digitale Spid, Carta d’identità elettronica oppure Carta dei servizi, compilare il modello apposito e inviarlo telematicamente.

Infatti i fondi a titolo di rimborso che spettano ai contribuenti vengono solitamente versati in busta paga, sul cedolino della pensione oppure direttamente sul conto corrente del destinatario qualora non vi sia alcun altro sostituto d’imposta, quindi nel caso dei contribuenti che non svolgono attività da lavoro dipendente. In quest’ultimo caso i tempi del rimborso sono sempre più lunghi, ma in presenza di questo particolare errore, i tempi potrebbero allungarsi ulteriormente.