Il modello 770 è in scadenza. Il cerchio rosso va posto sulla data “giovedì 31 ottobre 2024“, ultimo termine con la quale i sostituti d’imposta dovranno trasmettere i dati e le certificazioni relative ai lavoratori autonomi.
Dal prossimo anno però, la riforma fiscale apporta dei cambiamenti importanti. Infatti è prevista una semplificazione a favore dei sostituti d’imposta che potranno comunicare i dati mensilmente. Ma come funziona nello specifico? E che cosa cambia all’atto pratico?
Modello 770 in scadenza: novità 2025
Per il 2024 il modello 770 è in scadenza il 31 ottobre. I sostituti d’imposta quest’anno (per una semplificazione burocratica e gestionale) possono trasmettere i dati al Gisco differenziando i redditi da lavoro autonomo da quelli da lavoro dipendente.
Nel modello 770 di quest’anno infatti, sono state introdotte delle novità sui quadri SV, ST e SX.
I nuovi codici del quadro SV verranno inseriti ponendo attenzione alle quattro successive sezioni:
- Tasse sostitutive prelevate e Ritenute Irpef;
- Trattenute come addizionale regionale IRPEF;
- Imposte sostitutive e ritenute operate sui altri redditi e per quelli di capitale;
- Tasse sostitutive sulle plusvalenze.
Modalità e scadenze per l’invio
Le modalità di invio del modello 770 rimangono invariate: tramite modello telematico usufruendo dei servizi Fisconline e Entratel, mediante un intermediario fiscale o rivolgendosi alle società del gruppo.
Si ricorda altresì, l’importanza della prova che possa confermare il corretto invio del modello (tramite ricevuta telematica). Il documento viene generato istantaneamente dal sistema subito dopo il suo invio (il file relativo all’esito verrà trasmesso in un secondo momento).
Modello 770 2025: le novità
L’obiettivo – seppur graduale – è quello di cancellare per sempre il modello 770. Per il 2025 le novità ci fanno intuire che si va su questa direzione: il Decreto Adempimenti ad esempio, ha previsto per le aziende piccole (con meno di 5 dipendenti) la possibilità di utilizzare l’F24 anziché il 770.
Infine si parla della possibile cancellazione – sempre nel 2025 – della Certificazione Unica per i compensi a favore dei lavoratori che si trovano nel regime forfettario o in quello di vantaggio.