Giuseppe Conte ha parlato di “modello Italia” a più riprese in merito alla gestione dell’epidemia di coronavirus. Ma il nostro Paese ha davvero gestito nel migliore dei modi la crisi sanitaria? Non per l’Economist, che ha piazzato l’Italia tra i peggiori paesi Ocse nella classifica di quelli che hanno gestito meglio l’emergenza, nonostante sia stata la prima nazione occidentale ad adottare il lockdown. Peggio di noi ha fatto solo il Belgio, sullo stesso piano invece Spagna e Regno Unito. Ma il settimanale britannico ha fatto delle doverose precisazioni in merito a questa graduatoria. In primis, per calcolare il punteggio in classifica, si è basato sulle misure messe in campo: tempestività nell’individuare i positivi, capacità di monitoraggio e isolamento, gestione delle ospedalizzazioni contro il coronavirus e per altre patologie. Se escludiamo la pronta decisione del lockdown, l’Italia non si è certo distinta per gli altri parametri. E infatti il punteggio è pari a 2,22. Lo stesso di Spagna e Regno Unito, mentre il Belgio ha totalizzato 2,11.
GESTIONE COVID, MODELLO ITALIA? NON PER L’ECONOMIST
Peggio dell’Italia, dunque, solo il Belgio, che però ha sempre compreso pure le morti sospette di coronavirus nel suo bilancio, non solo quelle accertate. Un’altra bocciatura dopo quella di Nature. Ma The Economist riconosce una piccola attenuante a Italia e Spagna, cioè il fatto di essere state le prime nazioni occidentali ed europee ad essere colpite in maniera drammatica dal coronavirus. Invece niente attenuanti per il Regno Unito, che non ha saputo sfruttare i giorni di vantaggio. Il prestigioso settimanale ha considerato però delle attenuanti generali: età media della popolazione, incidenza dell’obesità e il numero di arrivi internazionali. Secondo questa classifica, a reagire meglio all’emergenza Covid-19 è stata la Nuova Zelanda (3,67), che si è piazzata davanti ad Austria e Germania (3,56). A seguire Islanda, Norvegia, Danimarca e Israele (3,44). Nel mezzo Portogallo, Francia, Cile, Stati Uniti, più avanti rispetto a Giappone, Olanda, Corea del Sud, Svezia e Svizzera. «I dati hanno dimostrato che il lockdown è importante per arrestare il contagio, ma da solo non basta», recita l’analisi. Quindi chi ha affrontato meglio l’emergenza ha «saputo trovare i positivi casa per casa, isolandoli e ricoverandoli in tempo».