Sergio Giordani, sindaco di Padova, ha una sua proposta circa la riapertura delle scuole in questa Fase 2. Il 67enne primo cittadino del centro veneto, in carica dallo scorso giugno 2017, ha infatti lanciato quello che vuole essere un modello magari esportabile in altre grandi città e che si intreccia però con la questione del rilancio dei trasporti pubblici. “A scuola tra le ore 8 e le 9.30” ha spiegato Giordani, eletto con una lista di indipendenti vicina al centro-sinistra, aggiungendo che però serve che i tempi si dilatino e che però per fare questo è necessario che a livello nazionale vengano date quanto prima delle linee-guida chiare ed efficaci. Non solo: il sindaco della Città del Santo propone un modello di rilancio di scuole e trasporti in città che però necessita non solo di coraggio e idee (ingredienti spesso indispensabili per ogni amministratore locale) ma pure altri fondi per attuare quella proposta secondo cui si entrerebbe a scuola in tre fasce orarie diverse. Tuttavia in una intervista concessa al “Mattino di Padova”, Giordani ha garantito che entro l’estate verrà trovata una soluzione e che questa idea delle fasce per gli ingressi a scuola potrebbe essere estesa anche ad altre attività e negozi cittadini, dilatando di fatto i tempi delle entrate.



MODELLO PADOVA PER LA FASE 2, “FASCE ORARIE PER SCUOLE E MOBILITA’ POTENZIATA”

“Non invidio affatto i miei colleghi di Roma o Milano” ha raccontato a “Repubblica” il primo cittadino, spiegando che in un centro di dimensioni medie come Padova la parola chiave non solo sarà ‘differenziare’ ma pure rilanciare i trasporti e proponendo modelli di mobilità alternativa come monopattini, le bici e anche percorsi pedonali. “Per evitare gli assembramenti dovremmo triplicare bus cittadini e pullman per studenti, ma senza fondi è impossibile dunque la soluzione è differenziare gli orari e non solo della scuola” ha aggiunto Giordani secondo cui le fasce consentono non solo di evitare un ricorso eccessivo ai mezzi ma evitano pure gli assembramenti in entrata e uscita dai luoghi pubblici. “Ristrutturare le scuole sarebbe la cosa migliore, ma servono i fondi del Governo e i progetti” precisa il sindaco che comunque ribadisce di puntare a una riapertura in questi termini dopo le vacanze estive. “Il mondo è cambiato, dobbiamo adeguarci tutti” conclude per sintetizzare il suo modello di città nella fase di convivenza col Covid-19.

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