In provincia di Modena, precisamente a San Damaso, sono stati condannati i due uomini di origine rom che nel maggio del 2020 deturparono la tomba di un bambino di 4 anni nel cimitero di Collegara. Una vicenda che ha, di per sé, dell’assurdo, al quale si aggiunge che i due colpevoli ripresero il loro ‘audace’ gesto, pubblicandolo durante una diretta Facebook. Probabilmente (ma quasi certamente no) avrebbero potuto anche farla franca, non fosse che il padre del bambino di Modena la cui tomba fu deturpata, vide la diretta, la scaricò e la portò agli inquirenti, che hanno avviato le indagini, concluse ieri con la condanna dei due uomini di origine rom.
Modena, deturparono la tomba di un bambino: condannati due rom
Insomma, la vicenda prende piede in quel di Modena nel maggio del 2020, quando i due uomini rom entrarono nel cimitero locale ed iniziarono a deturpare la tomba del bambino. Seguirono parecchi minuti di diretta Facebook in cui i due, peraltro divertiti, prima ruppero la croce sulla lapide, anch’essa divelta in un secondo momento, distruggendo i fiori poco prima dell’ultimo atto. Uno dei due, infatti, arrivò anche ad urinare sulla lapide del piccolo, vittima di una contesa che non lo riguardava.
Dalle indagini condotte dal nucleo dei carabinieri di Modena si riuscì ben presto a risalire all’identità dei due rom che deturparono la tomba del bambino di 4 anni. Fu il padre del piccolo a fornire i video e il presunto movente: una ritorsione nei suoi confronti perché i due erano convinti che li avesse segnalati alla polizia, denunciando l’assalto ad un portavalori che avevano compiuto loro. Accusa, peraltro, fermamente smentita dallo stesso padre. La procura di Modena, così, ha portato a processo i due rom che hanno deturpato la tomba del bambino, e ieri è stata pronunciata la sentenza. Il 36enne e il 46enne finiranno, ora, in carcere per un anno e tre mesi per il reato di vilipendio di tomba, ben superiore ai 6 mesi minimi previsti dal Codice Civile, e dovranno anche pagare un risarcimento immediato di 8mila euro al padre del piccolo.