Modena: due casi di sindrome shaken baby
A Modena la procura ha aperto due fascicoli di indagine con l’ipotesi di maltrattamento in seguito del ricovero di due bambini che presentavano la sindrome chiamata “shaken baby” o del bambino scosso. Si tratta di una sindrome poco conosciuta, che sorge in seguito allo scuotimento ripetuto del bebè o ad un piccolo trauma da caduta anche su una superficie morbida, e che può portare anche alla morte del lattante.
Per quanto riguarda i due casi di sindrome shaken baby a Modena, i piccoli sono stati affidati alle cure dell’ospedale locale, che avrebbe anche allertato le Forze dell’Ordine in merito ai possibili maltrattamenti. La procura avrebbe, dunque, allontanato i bambini dai genitori ed aperto due fascicoli di indagine con questa ipotesi di reato. Uno dei due neonati con la sindrome shaken baby di Modena, inoltre, sarebbe in condizioni molto gravi, a quanto riporta il Corriere della Sera nella sua edizione modenese. L’ipotesi di reato sussiste perché la comparsa di questa sindrome non è casuale, ma dipende dallo scuotimento del neonato, un gesto spesso conseguenza della rabbia o frustrazione per il piccolo che non la smette di piangere.
Cos’è la sindrome shaken baby?
Il controllo della procura per i due casi di sindrome shaken baby a Modena, insomma, sarebbe partito in automatico perché lo scuotimento del bambino è considerato a tutti gli effetti un maltrattamento. Tendenzialmente, quando avviene, il genitore che scuote il neonato non la avverte come una mossa pericolosa o che potrebbe danneggiare il bambino, tuttavia la conseguenza medica è l’abrasione del cervello contro la corteccia cerebrale.
A spiegare cosa sia la sindrome shaken baby è il professore Lorenzo Iughetti, direttore del reparto di Pediatria dell’ospedale di Modena, al Corriere della Sera. “Sono casi che hanno un impatto molto rilevante sui piccoli, cosa che spesso non viene compresa dai genitori. Il lattante piange molto spesso e quanto questo avviene capita che i genitori lo prendano e lo scuotano sperando così che la smetta“, ed è in questo modo che sorge la sindrome shaken baby. “Il lattante non ha le capacità di controllare la testa”, e questo tipo di movimento “si può paragonare a decine di tamponamenti in auto per un adulto”. Quello che avviene, è gravissimo per il piccolo sottolinea il primario di pediatria di Modena: “si strappano le vene a ponte a livello celebrale e vi è un sanguinamento. Il bambino cessa di piangere ma lo fa perché è entrato in coma”.