Da circa 5 giorni in quel di Modena – e in altre 702 città del mondo – è partita l’enormemente diffusa campagna anti-aborto che rientra sotto il nome di ’40 giorni per la vita’, giunta ormai alla sua terza edizione (almeno nel modenese) e che quest’anno per la prima volta ha raccolto le pesanti critiche del neoeletto sindaco Massimo Mezzetti, subentrato a Gian Carlo Muzzarelli che si era sempre dimostrato aperto – ma mai dichiaratamente a favore – all’iniziativa del tutto pacifica che in cinque giorni ha raccolto l’adesione di circa 400 persone; in parte provenienti anche dai territori e dalle regioni limitrofi a Modena.



Partendo dal principio – prima di arrivare ovviamente alle critiche del sindaco e alla risposta degli organizzatori – l’iniziativa antiabortista consiste in 40 giorni (richiamati nel nome) di veglia e preghiera continuativa per almeno 12 ore al giorno: il luogo di ritrovo per fedeli e curiosi deve essere scelto tra le varie cliniche – pubbliche o private – che permettono alle donne di abortire e per quanto riguarda il territorio modenese la scelta è ricaduta sul Policlinico universitario.



L’obiettivo della campagna non è quello di disturbare le donne o i pazienti con aggressive campagne di informazione, ma piuttosto di chiedere a Dio le forze necessarie perché si torni a rispettare la cultura della vita dando seguito agli appelli più volte mossi da Papa Francesco (ed altri pontefici prima di lui) affinché non diventi preponderante quella cultura che vede nei bambini indesiderati uno scarto di cui disfarsi al più presto.

Il sindaco di Modena contro l’iniziativa anti-aborto al Policlinico: “Non ha nulla a che fare con il sostegno alle donne”

Un’iniziativa – quella anti aborto che si sta tenendo a Modena e nelle altre 702 città del mondo – che non sembra piacere per nulla al sindaco locale Massimo Mezzetti (espresso dal Pd, ma come forza civica non tesserata tra i Dem) che ritiene la campagna di pacifiche preghiere – cita Avvenire – una “subdola violenza” contro le donne, definendola “un’iniziativa antiabortista” che non c’entra nulla con “il sostegno alle donne”: immediate – ed inaspettate – le critiche di alcuni colleghi consiglieri alle parole del sindaco; mentre l’unico sostegno è arrivata dall’Unione Donne Italiane che – a sua volta – ritiene l’iniziativa un modo per fare pressione alle donne in un momento difficile della loro vita.



A favore della ‘preghiera per la vita’ – invece – si è espressa la responsabile del comitato di Modena che l’ha organizzata Maria Sole Bertolini che ha ricordato la natura “pacifica” della sua manifestazione, nata per garantire “presenza [e] sostegno” alle donne che scelgono l’aborto come grido di aiuto a “solitudini, pressioni e abbandono da parte di una società” che non sembra più disposta ad accettare l’arrivo di “una nuova vita”.