Moderna e Johnson&Johnson hanno comunicato, in base ai risultati emersi dagli studi condotti sui rispettivi vaccini anti-Covid, che ci sono gli estremi per autorizzare l’inoculazione dei richiami. Partendo dal siero a mRna di Moderna, la sua terza dose consterà della metà del contenuto somministrato nelle prime due (50 microgrammi anziché 100), anche se, prima che la notizia possa definirsi ufficiale, occorre attendere il verdetto della Food and Drug Administration, a cui Moderna ha inoltrato istanza di autorizzazione.
Se essa venisse accolta, il richiamo interesserebbe le persone di età superiore ai 65 anni, quelle di età compresa tra i 18 e i 64 anni che presentano un’elevata possibilità di contrarre il Coronavirus in forma grave, non solo in virtù delle loro condizioni di salute, ma anche per via della loro esposizione istituzionale o professionale. Giova a questo punto ricordare che, ad agosto, l’agenzia ha autorizzato una terza dose di Moderna per le persone con un sistema immunitario compromesso, precedente che lascia ben sperare in quest’ottica, anche in virtù della rapida crescita delle “infezioni di rottura” osservate nell’ultimo periodo e favorite dall’insorgere della variante Delta.
MODERNA E J&J CHIEDONO APPROVAZIONE RICHIAMO VACCINO
Non solo Moderna, ma anche Johnson&Johnson ha stabilito che una dose di richiamo del proprio siero somministrata agli over 18 a sei mesi di distanza dalla vaccinazione iniziale presenta un favorevole rapporto rischio-beneficio. I documenti includono un’analisi separata di Johnson&Johnson sui potenziali effetti collaterali del suo vaccino e, da essi, si evince che a partire dalla fine di agosto, l’azienda ha detto che circa 33,5 milioni di dosi del vaccino one-shot sono state somministrate in tutto il mondo, tra cui 14,3 milioni negli Stati Uniti d’America.
Le statistiche osservate dall’azienda hanno messo in luce una serie di eventi rari, che includono insufficienza epatica acuta, disturbi autoimmuni, coaguli di sangue, infiammazioni cardiache e un calo delle piastrine nel sangue; tuttavia, nessuna di esse sembrava essere così frequente da presentare un problema di sicurezza significativo. J&J, in ogni caso, si è impegnata a continuare a monitorare le condizioni di salute delle persone che ricevono il suo vaccino.