Moderna apre in Italia: “Vogliamo avere una presenza a Roma”

Moderna apre una filiale in Italia. L’azienda, che ha sviluppato vaccini con la tecnologia a mRNA, ha nominato Jacopo Murzi come general manager. L’ex general manager della business unit Italia di Alfasigma, l’imprenditore ha lavorato per molti anni in Janssen, sia in Italia che all’estero. Laureato in Ingegneria gestionale al Politecnico di Milano, ha conseguito un MBA presso SDA Bocconi e adesso guiderà l’azienda nella sua apertura in Italia. Al Corriere della Sera ha raccontato: “Siamo a un punto di svolta nel settore della sanità pubblica e faremo in modo che Moderna Italia si caratterizzi come un partner di riferimento per tutte le istituzioni, professionisti della sanità e società scientifiche italiane con le quali collaborerà”.



Intanto l’azienda aprirà una sede a Roma, poi probabilmente anche a Milano: “Vogliamo avere una presenza immediata e importante a Roma, perché Moderna intende continuare ad essere un interlocutore per il ministero della Salute, le istituzioni e non solo. Ma apriremo una sede anche a Milano, dove riteniamo che ci siano molti importanti interlocutori. In entrambi i casi dovranno essere soluzioni flessibili e che ci permettano di accrescere gli spazi in breve tempo, se necessario. Entrambe le sedi saranno pienamente in funzione entro gennaio 2023″.



Moderna apre in Italia: “Assumiamo una ventina di persone”

Moderna, nelle sue nuove aperture in Italia, andrà ad assumere alcuni profili altamente specializzati, come ha confermato nell’intervista al Corriere della Sera il nuovo General manager, Jacopo Murzi: “Una ventina di persone, che saranno assunte entro l’inizio del 2023. Poi ci saranno altri passaggi per crescere ulteriormente. Stiamo cercando profili altamente qualificati, sia nell’ambito della direzione marketing, affari regolatori, market access, interlocuzione con le Regioni che nel digitale e nell’ambito medico”.



Anche in ambito oncologico, Moderna sta provando a estendere la tecnologia mRNA. Il General manager ha confermato: “Se Moderna potrà avere una presenza industriale nel nostro Paese, che comprenda anche una quota di ricerca e sviluppo, questo potrà portare a numerose collaborazioni virtuose, sia nel campo dei vaccini che delle nuove terapie oncologiche attualmente allo studio. Vediamo che ci sono diverse realtà di ricerca e poli di eccellenza italiani interessati alla tecnologia mRNA messaggero, che potrebbero sicuramente beneficiare di una collaborazione con Moderna e viceversa”.