Mentre i ritardi sui vaccini si accumulano – di oggi l’annuncio che Moderna non rispetterà gli accordi sulle consegne per il mese di febbraio – i Paesi europei iniziano a muoversi in autonomia. E’ di pochi minuti fa la notizia che il Consiglio dei Ministri iberico ha approvato l’accordo che consente alla Spagna di acquistare 20,8 milioni di dosi aggiuntive del vaccino Pfizer/BioNTech, frutto dell’accordo UE con l’azienda farmaceutica e la cui consegna avverrà dal prossimo aprile. Lo ha assicurato la portavoce dell’Esecutivo, María Jesús Montero, alla conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri, ricordando che a novembre era già stato dato il via libera alla Spagna per ricevere 30 milioni, che in totale arriveranno al Paese 50 milioni di dosi per immunizzare 25 milioni di persone entro il 2021.



MODERNA, “NUOVI RITARDI NELLE CONSEGNE DI FEBBRAIO”

Nuova battuta d’arresto nella campagna di vaccinazione in Italia e in Europa: una portavoce della Commissione Ue durante la conferenza stampa quotidiana ha infatti annunciato che l’azienda farmaceutica “Moderna ha comunicato che ci sarà qualche ritardo nelle consegne nel mese di febbraio“. Secondo la portavoce, “i ritardi saranno recuperati nel mese di marzo“. Uno stop, dunque, di qualche settimana, che però avrà l’effetto di allontanare ulteriormente l’orizzonte dell’immunità di gregge, con il rischio, molto concreto, che nel frattempo emergano nuove varianti che sfuggono ai vaccini. Di pari passo aumenta la frustrazione dei governatori di Regione che vorrebbero muoversi in autonomia rispetto allo Stato nell’acquisizione dei vaccini. Su tutti il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana



FONTANA: “MANCANO DOSI PER VACCINAZIONE DI MASSA”

Intervenuto oggi a Mattino Cinque, Attilio Fontana ha spiegato: “Il governo non ha ancora autorizzato gli acquisti da parte delle singole regioni” ma “le dosi disponibili non bastano per una vaccinazione di massa“. Secondo Fontana il motivo della mancata autorizzazione sarebbe da attribuire al fatto che l’Italia ha aderito al piano della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: “Penso sia per questo che non si possono fare acquisiti al di fuori di quel piano“. Il rischio concreto, però, dilatando le vaccinazioni per mancanza di dosi è quello di “non rendere efficace in parte l’effetto della vaccinazione“. Da Fontana anche un commento sulla decisione di non far aprire gli impianti sciistici, comunicazione arrivata domenica sera per il lunedì: “La notizia delle varianti si sapeva già da martedì, allora bisognava dirlo mercoledì che bisognava chiudere, pemodernr evitare danni ingenti. Contesto il metodo, non la scelta“.

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