Le case farmaceutiche Moderna e Merck hanno concluso l’ultima fase di sperimentazione per il vaccino Mrna contro le recidive di cancro della pelle e melanoma maligno, annunciando che partiranno ora i primi test su pazienti volontari. Come riportato dall’agenzia di stampa Reuters, ora si cercheranno almeno 1000 persone da reclutare nello studio finale, provenienti da 25 paesi diversi. Fino ad ora la ricerca ha mostrato grandi successi per il preparato innovativo che combina l’azione vaccinale con l’immunoterapia Keytruda o pembrolizumab, della classe degli anticorpi monoclonali, in grado di ridurre significativamente il rischio di sviluppare una recidiva del cancro, specialmente in pazienti con melanoma resecato ad alto rischio.
Tutto ciò come ha mostrato lo studio a conclusione della fase due potrebbe portare a ridurre di almeno il 44% il tasso di mortalità. La comunità scientifica e medica internazionale aveva già commentato i risultati prima dell’autorizzazione al test finale, mostrando grande fiducia per questo vaccino che dona speranza per il futuro, visto che ha già dato notevoli risultati clinici.
Vaccino Mrna contro recidive melanoma, riduce mortalità del 44%
Il vaccino Mrna contro il cancro della pelle sviluppato da Moderna e Merck si basa sull’associazione di un preparato vaccinale personalizzato e anticorpi monoclonali come immunoterapia pembrolizumab. Nei pazienti trattati in combinazione con i due farmaci si è evidenziato un rischio minore quasi del 50% di sviluppo di recidive potenzialmente mortali. Ora si tratterà di provare questi vaccini su 1000 pazienti, che sono stati già operati per melanoma maligno. Il test mediano di fase due era stato condotto su 157 persone, mostrando una diminuzione di peggioramento e morte del 44% in meno rispetto ai soli soggetti trattati con la terapia adiuvante.
Un aumento della sopravvivenza e dell’aspettativa di vita notevolmente maggiore, che ha potuto accelerare l’approvazione della fase finale. I vaccini anti cancro rappresentano attualmente uno tra gli obiettivi primari dei colossi farmaceutici, come annunciato dal CEO di Moderna, la ricerca e gli investimenti fatti nel campo promettono di sviluppare nuove terapie, oltre a quelle per i tumori della pelle, entro il 2030.