INDI GREGORY, SFOGO MODESTINA CICERO SUI SOCIAL
Dolore, rabbia e dispiacere: sono tante le emozioni che ha suscitato il caso Indi Gregory. Tanto anche l’affetto nei confronti della famiglia della bambina britannica affetta da una grave patologia mitocondriale, morta dopo che le sono stati interrotti i trattamenti vitali in ospedale. Lo ha espresso anche Modestina Cicero con un post su Instagram. “Impazzisco al solo pensiero di quella madre e di quel padre che hanno assistito impotenti a questo supplizio, alla superbia inveterata e ottusa di chi non ha voluto sentire ragioni oltre la loro“, ha esordito l’ex concorrente del Grande Fratello.
La giovane siciliana si è lasciata andare ad un lungo sfogo in cui ha contestato la decisione del giudice, che si è allineato ai medici del Queen’s Medical Centre di Nottingham e disposto il trasferimento ad un vicino hospice, dove è stata gradualmente interrotta la ventilazione assistita per passare alla somministrazione di farmaci palliativi per alleviarne le sofferenze fino alla morte. “È accettabile che un giudice si sostituisca alla volontà di una mamma e di un papà che combattono per tentare di allungare la vita alla loro figlia neonata?“, si chiede Modestina Cicero. Per l’ex gieffina la volontà dei genitori di Indi Gregory non era riconducibile all’accanimento terapeutico. “Per definizione non è considerato un accanimento quel trattamento che mira a procrastinare la morte“.
“VITA NON E’ MERCE, NON E’ UN COSTO”
Per Modestina Cicero l’accanimento terapeutico si verifica in tre casi: “quando il trattamento non fa quello che dovrebbe fare; quando fa quello per cui è progettato, ma l’effetto si rivela inefficace in quel determinato paziente; se il trattamento determina più sofferenza che sollievo“. Per l’ex gieffina si può parlare, invece, di accanimento giuridico. “Una vergogna avere parametrato la vita di una bambina gravemente ammalata come Indi a ‘un inutile costo da fare sopportare a uno Stato’, che magari preferisce finanziare con armi mortali le guerre altrui, piuttosto che finanziare con ricerca scientifica e protocolli sperimentali la vita, la salute, il futuro della propria gente“, ha aggiunto l’ex concorrente della tredicesima edizione del reality, secondo cui Indi Gregory è stata trattata come “un inutile costo per lo stato sociale“.
La decisione è “una vergogna ancor più grave” per Modestina Cicero alla luce della disponibilità dell’Italia a trasferirla all’ospedale Bambino Gesù di Roma. Un supporto che avrebbe dato un segnale al mondo. In primis, valore alla vita, che “non è una merce, non è un ritrovato scientifico, non è una manipolazione giuridica, non è proprietà di istituzioni umane che superano ed esautorano la famiglia“. Modestina Cicero, dunque, ha attaccato il Regno Unito per come ha gestito il caso Indi Gregory. “Non è la prima volta che l’Inghilterra si rende protagonista di scelte scellerate. In alcuni casi si è pure clamorosamente sbagliata“. L’ex gieffina ha concluso il suo post-sfogo su Instagram con un appello: “Torniamo ad essere umili. Torniamo ad essere umani. Nessuno può sostituirsi a Dio. Mi rifiuto di accettare che un essere umano debba sentenziare sul diritto alla vita e sul valore della stessa“.
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